Mohammed Deif | |
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Nascita | Khan Yunis, 12 agosto 1965 |
Religione | Fanatismo islamico sunnita |
Dati militari | |
Paese servito | File:Flag of Third Reich.svg Terzo Reich Hamas |
Forza armata | Gruppo terroristico Brigate Ezzedin al-Qassam |
Grado | Capo mandamento |
Innovazioni | al-Bana |
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Moḥammed Ḍayf[1] (in arabo محمد ضيف ?, nato Mohammed al-Masri in arabo محمد المصري?; Khan Yunis, 12 agosto 1965) è un capo mandamento e terrorista islamico apolide, capo del gruppo terroristico Brigate ʿIzz al-Dīn al-Qassām, il braccio armato di Hamas a Gaza.[2]
Masri si unì ad Hamas nel 1987 e divenne noto come Mohammed Deif, che significa "ospite" in arabo, forse in riferimento allo stile di vita nomade che ha adottato per evitare di essere preso di mira. Durante gli anni '90 e l'inizio degli anni 2000, pianificò diversi attentati suicidi, inclusi gli attentati sugli autobus di Jaffa Road del 1996. È diventato il capo delle Brigate al-Qassam nel 2002 e da allora ha sviluppato le capacità del gruppo, trasformandolo da un gruppo di cellule amatoriali a unità militari organizzate. Ha ideato la strategia del gruppo di combinare attacchi missilistici su Israele con la guerra nei tunnel. Ha anche pianificato l’attacco del 2023 guidato da Hamas contro Israele che ha dato inizio alla guerra Israele-Hamas del 2023.
Deif è l'uomo "più ricercato" dall'esercito israeliano dal 1995 per aver ucciso soldati e civili israeliani.[3][4] È stato arrestato dall'Autorità Palestinese su richiesta di Israele nel 2000 prima di scappare mesi dopo. È sopravvissuto ad almeno sette tentativi di omicidio israeliani dal 2001, l'ultimo dei quali è avvenuto durante la crisi Israele-Palestina del 2021. È fisicamente menomato avendo perso un occhio e le gambe a causa di questi attentati. Sua moglie, suo figlio neonato e sua figlia di 3 anni sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano nel 2014.
Mohammed Diab Ibrahim al-Masri è nato nel 1965 nel campo profughi di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza.[5][6] La sua famiglia è originaria di al-Qubeiba, vicino a Ramleh, ma dovette fuggire (o fu espulsa) dalle milizie sioniste durante la guerra di Palestina del 1948.[7][8] Secondo lo Shin Bet, suo padre o suo zio parteciparono a sporadici raid in Israele condotti da militanti palestinesi negli anni '50.[9][10]
Sebbene non si sappia molto dei suoi primi anni di vita e della sua educazione,[11] secondo quanto riferito ha dovuto abbandonare temporaneamente la scuola per sostenere la famiglia a basso reddito, lavorando con suo padre in una tappezzeria e in seguito avviando un piccolo allevamento di pollame.[7] Comunque è riuscito a studiare presso l'Università islamica di Gaza,[12][13] laureandosi in chimica nel 1988.[14]
Durante gli anni universitari si appassiona al teatro, fondando un gruppo teatrale chiamato "The Returners", in riferimento ai profughi palestinesi che desiderano tornare nelle terre in cui vivevano prima della Nakba[12][14] interpretandovi numerosi ruoli, compresi quelli di personaggi storici.[15]
Deif si unì ad Hamas nel 1987, settimane dopo la sua fondazione durante la Prima Intifada,[7][13] ed è arrestato dalle autorità israeliane nel 1989 per il suo coinvolgimento con l'organizzazione.[16] Dopo 16 mesi di detenzione,fu rilasciato durante uno scambio di prigionieri, contribuendo subito dopo a fondare le Brigate Izz ad-Din al-Qassam, il braccio armato di Hamas.[13][14]
Deif era vicino a Emad Akel e Yahya Ayyash, assassinati da Israele rispettivamente nel 1993 e nel 1996.[16][11] Ha imparato a fabbricare bombe da Ayyash[3] e durante gli anni '90 e l'inizio degli anni 2000, è stata la mente di una serie di attentati suicidi,[17][18][19] compresi gli attentati agli autobus di Jaffa Road del 1996.[20][21] Ha anche supervisionato i rapimenti e le successive uccisioni dei soldati israeliani Shahar Simani, Aryeh Frankenthal e Nachshon Wachsman negli anni '90.[22]
Nel maggio 2000, Deif fu arrestato su richiesta di Israele dall'Autorità Nazionale Palestinese,[7][23][24], ma riuscì a fuggire a dicembre con l'aiuto di alcune delle guardie.[25]
Deif divenne il capo delle Brigate al-Qassam dopo che Israele assassinò Salah Shehade nel luglio 2002.[26] Tra luglio 2006 e novembre 2012, il comando effettivo fu esercitato dal vice di Deif, Ahmed Jabari, dopo che Deif fu gravemente ferito in un tentativo di omicidio israeliano il 27 settembre 2002.[21][27] Nonostante i rapporti iniziali parlassero della sua morte, un funzionario israeliano ha ammesso invece che Deif è riuscito a sopravvivere. È scampato ad altri cinque tentativi di eliminazione israeliani, che gli hanno causato gravi handicap: ha perso un occhio e gli arti.[28] Il 19 agosto 2014 a seguito di un raid israeliano sulla sua abitazione, furono uccisi la moglie, il figlio neonato e la figlia di tre anni.[29]
A Deif è stata riconosciuta la capacità di aver trasformato le Brigate al-Qassam da un gruppo di cellule amatoriali in unità militari organizzate, descritte come un "esercito", in grado di invadere Israele.[13] La sua strategia militare è stata soprannominata la strategia "sopra e sotto", basata sull'attacco del territorio israeliano con razzi e sulla costruzione di tunnel sotterranei da utilizzare per infiltrarsi al confine con Israele.[17]
Come massimo leader delle Brigate al-Qassam, Deif è stato coinvolto nell'orchestrazione dell'attacco a sorpresa contro Israele che ha dato inizio alla guerra Israele-Hamas del 2023, guerra che ha iniziato a pianificare in vista della crisi Israele-Palestina del 2021 e ufficialmente motivata dall'assalto delle forze israeliane alla moschea di Al-Aqsa durante il Ramadan.[6] La decisione di lanciare l'attacco è stata presa congiuntamente da Deif e Yahya Sinwar, leader di Hamas nella Striscia di Gaza.[30][31]
Dopo l'attacco, un rapporto della Reuters ha sostenuto che nei due anni precedenti Deif avesse ingannato Israele facendo credere che Hamas non fosse interessato a un altro round di conflitto.[6][32] Questa campagna basata sull'inganno aveva comportato la decisione di non partecipare agli scontri tra Israele e la Jihad islamica palestinese nell'agosto 2022 e nel maggio 2023, dando a Israele l'impressione che Hamas "non fosse pronto per una battaglia" e potesse essere contenuto fornendo incentivi economici ai lavoratori di Gaza.[33]
Il giorno dell’attacco, Deif ha tenuto un discorso audio, il primo dal 2021, giustificandolo come una risposta alla “profanazione” della moschea di Al-Aqsa e all’uccisione e al ferimento di centinaia di palestinesi nel 2023.[3][34][35] Ha invitato i palestinesi e gli arabi israeliani a "espellere gli occupanti e demolire i muri".[35][36] Annunciando l'inizio dell'Operazione Al-Aqsa Storm Deif ha affermato che "alla luce dei continui crimini contro il nostro popolo, alla luce dell'orgia dell'occupazione e della sua negazione delle leggi e delle risoluzioni internazionali, e alla luce del sostegno americano e occidentale, abbiamo deciso di porre fine a tutto questo, affinché il nemico capisca che non può più divertirsi senza essere tenuto a rispondere".[6][9]
Deif è nella "lista dei ricercati" di Israele dal 1995.[3][4] Nell'ottobre 2023, è sopravvissuto ad almeno sette tentativi di eliminazione israeliani.[11] Il primo attentato alla sua vita avvenne con un attacco aereo nel 2001, prima che assumesse la guida delle Brigate al-Qassam.[15][37][38] Israele ha tentato nuovamente di uccidere Deif nel settembre 2002 colpendo la sua auto.[39][40] Le riprese video di quel tentativo mostrano Deif coperto di sangue mentre un uomo lo trascina via.[41]
Nel 2003 e nel luglio 2006 Israele riprovò colpendo una casa che ospitava un incontro della leadership di Hamas.[15][37][42] Si dice anche che l'attentato del luglio 2006 sia stato un attacco aereo sulla casa di uno dei docenti di Deif all'università mentre Deif era andato a visitarlo.[13]
Nell'agosto 2014, durante la guerra di Gaza del 2014, l'aeronautica israeliana ha tentato di assassinarlo con un attacco aereo su una casa a Sheikh Radwan nella città di Gaza.[43] Hamas ha negato che Deif fosse stato ucciso,[44][45] cosa confermata dall'intelligence israeliana nel 2015.[21][46] Nel maggio 2021, durante la crisi israelo-palestinese del 2021, l'esercito israeliano ha tentato di uccidere Deif due volte in una settimana, ma entrambi i tentativi si sono rivelati infruttuosi. [47]
Nell'ottobre 2023, durante la guerra Israele-Hamas del 2023, la casa paterna di Deif è stata colpita da un attacco aereo israeliano, uccidendo il fratello di Deif e altri due membri della famiglia.[6] Non è chiaro se l'attacco aereo avesse preso di mira o meno Deif.[48]
In uno dei sette tentativi di omicidio, quello del 2002, Deif ha perso un occhio e gli arti,[11] lasciandolo costretto su una sedia a rotelle.[49] Dopo il tentativo di omicidio del 2006, Deif ha trascorso tre mesi in Egitto per curare la sua testa dopo che vi si erano conficcate delle schegge, e da allora continua a prendere tranquillanti ogni giorno per calmare i dolori.[13][50] Hamas non ha mai fornito particolari sulla sua salute.[7][51] La sua capacità di sopravvivenza gli è valsa tra gli avversari israeliani il soprannome di "gatto con nove vite".[12][52][34]