Miran Hrovatin (Trieste, 11 settembre 1949 – Mogadiscio, 20 marzo 1994) è stato un fotografo e operatore di ripresa italiano, assassinato insieme alla giornalista Ilaria Alpi in un attentato preparato a Mogadiscio, in Somalia[1][2].
Hrovatin faceva parte della comunità italiana di lingua slovena. Lavorò per l'agenzia Videoest di Trieste, per poi essere assunto alla Rai. Fu ucciso mentre si trovava a Mogadiscio come cineoperatore del TG3 insieme all'inviata Ilaria Alpi per seguire la missione UNOSOM II dell'Esercito italiano nella guerra civile somala e per un'indagine sul traffico di armi e rifiuti tossici illegali (fra i quali l'uranio)[1][2][3] in Somalia, nella quale Alpi e Hrovatin scoprirono che erano coinvolti l'Esercito stesso, insieme ai servizi segreti italiani ed altre istituzioni italiane.[1][2][4] È sepolto nel cimitero di Barcola, un quartiere di Trieste.
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