Maria Messina (Palermo, 14 marzo 1887Pistoia, 19 gennaio 1944) è stata una scrittrice italiana. Era zia di Annie Messina (figlia del fratello di Maria, Salvatore).

Biografia

Nacque a Palermo da Gaetano, ispettore scolastico, e Gaetana Valenza Trajna, discendente di una famiglia baronale di Prizzi. Cresciuta a Messina, trascorse un'infanzia isolata, con i genitori e il fratello. Durante l'adolescenza, viaggiò molto nel Centro e Sud dell'Italia, per via dei continui spostamenti del padre, finché, nel 1911, la sua famiglia si stabilì a Napoli. Maria Messina si autoeducò e fu, in seguito, incoraggiata dal fratello maggiore a iniziare una carriera come scrittrice.

All'età di ventidue anni, iniziò una fitta corrispondenza con Giovanni Verga, e tra il 1909 e il 1921, pubblicò una serie di racconti. Grazie all'appoggio di Verga, inoltre, una sua novella, Luciuzza, uscì nel 1914 sull'importante rivista letteraria "Nuova Antologia"; un'altra, La Mèrica, uscita nel 1912 su "La Donna", vinse il premio Medaglia d'Oro.

Intrattenne una fitta corrispondenza anche con altre personalità del tempo, come l'editore fiorentino Enrico Bemporad e il poeta e critico siciliano Alessio Di Giovanni. In totale, produsse diverse raccolte di novelle, cinque romanzi e una selezione di letture per bambini, che le diedero un notevole prestigio. Di un certo valore sono stati i suoi contributi nelle riviste e il suo articolo, Inchiesta su Verga, in un volume collettaneo del 1929, Studi verghiani, a cura di Lina Perroni. Nel 1928 uscì il suo ultimo romanzo, L'amore negato, mentre la sclerosi multipla, che le era stata diagnosticata a vent'anni, si stava complicando. Maria Messina morì, a Pistoia, nel 1944, resa totalmente invalida da questa malattia.

Visse molti anni a Mistretta, città in provincia di Messina, nel cuore dei monti Nebrodi, dove ambientò molti suoi racconti. Le sue spoglie mortali, assieme a quelle della madre, sono state traslate, il 24 aprile 2009, proprio a Mistretta, considerata come una sua seconda patria. Maria Messina è divenuta "cittadina onoraria" dell'antica "capitale" dei Nebrodi.[1] Dopo la morte prematura, il suo nome cominciò pian piano a essere dimenticato e i suoi libri ad andare fuori catalogo.

Soltanto nel 1980 venne riscoperta da Leonardo Sciascia,[2][3] cosicché numerose opere di Maria Messina sono state ripubblicate da Sellerio dal 1981 al 2009.[4] Successivamente le opere della scrittrice palermitana sono tornate in libreria grazie a Salvatore Asaro[5], massimo esperto della narrativa messiniana,[6] il quale nel 2017 ne ha fatto ristampare per le Edizioni Croce[7] i romanzi Alla deriva, con la prefazione della scrittrice Elena Stancanelli, Le pause della vita, Primavera senza sole e Un fiore che non fiorì.

Maria Messina è annoverata tra le scrittrici più importanti della storia della letteratura italiana del primo Novecento; è quindi censita in Le autrici della letteratura italiana.[8]

La scrittura

La scrittura di Maria Messina si concentrò soprattutto sulla cultura siciliana, avendo, come temi principali, l'isolamento e l'oppressione delle giovani donne siciliane.[9] Inoltre, la sua scrittura si focalizzò sulla dominazione e sottomissione inerenti alle relazioni sentimentali tra uomini e donne.[9] Uno dei suoi romanzi più conosciuti, La casa nel vicolo, segnò un punto di svolta verso la descrizione delle condizioni psicologiche: nella sua narrazione, Messina descrisse l'oppressione delle donne come inevitabile e ciclica e, a causa di ciò, alcuni sostengono che lei non fu una femminista.[9] Ciononostante, le donne che ritrasse furono la rappresentazione di potenti dichiarazioni di atteggiamento di sfida.[10]

Opere

Novelle

Romanzi

Letteratura per l'infanzia

Altro

Note

  1. ^ Speciale Maria Messina, su mistretta.eu.
  2. ^ Maria Messina, La Mèrica e Nonna Lidda, a cura di Leonardo Sciascia, in Partono i bastimenti, Testi di Carlo Cassola, Luciano De Crescenzo, Maria Messina, Domenico Porzio, Leonardo Sciascia, Carlo Sgorlon, Saverio Strati, a cura di Paolo Cresci e Luciano Guidobaldi, Milano, Mondadori, 1980.
  3. ^ Umberto Cantone, Maria Messina, la scrittrice cult dei collezionisti, su ricerca.repubblica.it.
  4. ^ Maria Luisa Villa, Il sapore acido della libertà non scelta in «La casa nel vicolo», su 27esimaora.corriere.it. URL consultato il 15 marzo 2020.
  5. ^ Salvatore Ferlita, Maria Messina, la riscoperta di un'autrice, in la Repubblica, 22 novembre 2017.
  6. ^ Maria Messina, una scrittrice italiana troppo a lungo dimenticata, su pinkmagitalia.com. URL consultato il 15 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2017).
  7. ^ Salvatore Lo Iacono, Una casa editrice romana rilancia Maria Messina, in Giornale di Sicilia, 31 agosto 2017.
  8. ^ Patrizia Zambon, Le autrici della letteratura italiana. Bibliografia dell'Otto/Novecento, su maldura.unipd.it.
  9. ^ a b c Maria Nina Lombardo, Maria Messina, in Italian Women Writers: A Bio-Bibliographical Sourcebook, edited by Rinaldina Russell, Westport, Connecticut: Greenwood Press, 1994, pp. 253-259.
  10. ^ Elise Magistro, Narrative Voice and the Regional Experience: Redefining Female Images in the Works of Maria Messina, in Italian Women Writers from the Renaissance to the Present: Revising the Canon, edited with an introduction by Maria Ornella Marotti, University Park, Pennsylvania: The Pennsylvania State University Press, 1996, pp. 111-128.

Bibliografia

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