Alcune lame da cucina

Una lama è la parte di un attrezzo, un'arma o una macchina, con uno o entrambi i bordi affilati, progettata per perforare, tagliare, affettare o raschiare superfici o materiali.[1] Le lame sono generalmente realizzate con materiali più duri di quelli su cui devono essere utilizzate. Le lame sono tra gli strumenti più antichi dell'umanità e continuano ad essere utilizzate per il combattimento, la preparazione del cibo e altri scopi.

Solitamente la lama è accompagnata da un manico, per assicurarne il controllo e il brandeggio. Una lama è in grado di recidere in virtù della ristretta superficie di applicazione: la capacità di taglio della lama è tanto più alta quanto più è ristretta la superficie a contatto con l'oggetto da dividere.

Tipi

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Le lame si dividono nelle diverse famiglie a seconda del loro uso:

Affilatura

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L'affilatura del profilo tagliente della lama può essere eseguito con diverse tecniche e nel caso di lame dentate si possono utilizzare stradature differenti.[2]

Armi bianche

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Spada

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La lama della spada viene idealmente divisa, secondo il senso della sua lunghezza, in tre parti più o meno uguali in lunghezza: debole, medio e forte. Il debole è la parte più lontana dalla impugnatura, il forte quella più vicina e il medio quella situata fra i due. Durante l'uso, la spada ferisce con il debole, poiché dotato di maggiore velocità, e para con il forte, poiché maggiormente stabile e robusto.

I lati affilati della spada prendono il nome di filo dritto (o diritto) e filo falso (o rovescio). Il filo dritto è quel filo che guarda l'avversario ed è nella stessa direzione delle nocche di chi impugna la spada. Il filo falso è quello che rimane rivolto verso chi la impugna e nella direzione del pollice, all'attaccatura. In alcune spade il filo falso viene affilato solo per metà della lunghezza; altre presentano solo un lato affilato, e prendono in questo caso il nome di mezze spade. In generale, il filo dritto si utilizza per tagli diretti ed affondi, mentre il filo falso viene utilizzato per i colpi di rovescio. La distinzione tra diritto e rovescio non è sempre univoca: se in alcuni casi la forma dell'elsa o della lama stessa è tale da definire con chiarezza quale è il filo dritto, in altre spade a geometria simmetrica tale distinzione dipende semplicemente da come si impugna l'arma.

Spesso la lama della spada presenta sul lato piatto delle scanalature lungo la sua lunghezza. Queste servono per alleggerirne la struttura (e quindi aumentarne la flessibilità) e per facilitare l'estrazione della lama dopo un affondo di punta dal corpo dell'avversario diminuendo l'effetto "ventosa". Nei coltelli da combattimento moderni queste scanalature sono definite "scolasangue" o "scorrisangue". Inoltre, la spada può presentare una lama dritta o curva. La lama dritta termina solitamente con una punta più o meno stretta, ed è perciò adatta principalmente agli affondi e alle stoccate; la lama curva è più adatta ai colpi di taglio e rientra nei tipi chiamate sciabola o scimitarra, o in altri nomi a seconda del periodo storico e della provenienza geografica dell'arma.

Note

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  1. ^ lama¹, su treccani.it. URL consultato il 30 marzo 2023.
  2. ^ Affilatura e stradatura delle seghe

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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