Josef Diefenthal | |
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Nascita | Euskirchen, 5 ottobre 1915 |
Morte | Euskirchen, 13 aprile 2001 |
Dati militari | |
Paese servito | Germania nazista |
Forza armata | Schutzstaffel |
Corpo | Waffen-SS |
Unità | 1. SS-Panzer-Division "Leibstandarte SS Adolf Hitler" |
Anni di servizio | 1939-1945 |
Grado | SS-Sturmbannführer |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
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Josef Diefenthal (Euskirchen, 5 ottobre 1915 – Euskirchen, 13 aprile 2001) è stato un militare tedesco, comandante delle Waffen-SS e criminale di guerra.
Figlio di un ispettore della Deutsche Reichsbahn, si arruolò in giovane età nella Hitlerjugend e poi nelle SS nel 1935. Si distinse particolarmente nelle battaglie in Polonia, sul fronte occidentale nel 1940 e sul fronte orientale nel 1941, in Normandia, nelle Ardenne e nella difesa del Reich. Dopo l’offensiva delle Ardenne, Diefenthal e il resto del battaglione fu schierato in Ungheria, con la successiva ritirata raggiunse l’Austria nell'aprile 1945 dove fu fatto prigioniero e portato in carcere a Landsberg.[1]
Al processo per il massacro di Malmedy è stato giudicato colpevole di crimini di guerra, avvenuti proprio durante l'offensiva delle Ardenne, per aver impartito gli ordini e per aver approvato personalmente l'omicidio di almeno un prigioniero di guerra statunitense.[2]
«Riferì alla sua compagnia il discorso che aveva sentito al posto di comando del battaglione di Diefenthal, che includeva dichiarazioni per cui la resistenza nemica doveva essere spezzata dal terrore e che non dovevano essere presi prigionieri di guerra.[3]»
Diefenthal fu condannato a morte, la pena fu poi commutata in ergastolo nel 1951 e quindi rilasciato nel 1956.[4] Da quel momento tornò a vivere a Euskirchen dove morì nel 2001.
È stato insignito della Croce di Cavaliere della Croce di Ferro il 5 febbraio 1945 per le azioni nell'Offensiva delle Ardenne al comando della 1. SS-Panzer-Division "Leibstandarte SS Adolf Hitler".[4]