Jonah Sharp
NazionalitàBandiera del Regno Unito Regno Unito
GenereMusica elettronica
Ambient house
Intelligent dance music
Periodo di attività musicale1991 – ?

Jonah Sharp, noto anche con lo pseudonimo di Spacetime Continuum (Londra, ...[1]), è un compositore e disc jockey britannico[2].

Biografia

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Dopo aver intrapreso una carriera da batterista jazz nella città di Londra, si trasferì a San Francisco.[3] Durante gli anni novanta, pubblico alcuni album per l'etichetta Astralwerks. Il primo fra questi, Alien Dreamtime,[2] uscito nel 1993, presenta una registrazione della voce dell'etnobotanico e scrittore Terence McKenna che accompagna la musica di Sharp.[4] I suoi album successivi combinano fra loro musica elettronica e sperimentale, riferimenti di musica jazz, e strutture ritmiche elaborate.

Durante la propria carriera, Sharp ha collaborato con Tetsu Inoue, Bill Laswell, Mixmaster Morris, Pete Namlook, i Plaid, e David Mouflang, remissato brani di musicisti quali i Nine Inch Nails,[5] Meat Beat Manifesto, Susumu Yokota e Mattew Herbert, e prodotto brani di autori quali Ursula Rucker.[6]

Discografia (solo album in studio)[1]

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Attribuiti a Spacetime Continuum

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Collaborazioni e altri progetti

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Note

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  1. ^ a b (EN) Jonah Sharp, su AllMusic, All Media Network.
  2. ^ a b (EN) Neil Strauss, Critic's Notebook: Dance music for the immobile, su The New York Times, 4 gennaio 1995.
  3. ^ (EN) Neva Chonin, Club kids tell their stories at monthly Bored collective, San Francisco Chronicle, 26 febbraio 2002. URL consultato il 23 gennaio 2010.
  4. ^ Bruce Sterling, RE/SEARCH, that unique, time-honored service from San Francisco’s Bohemia, Wired, 6 febbraio 2007. URL consultato il 23 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2011).
  5. ^ Nine Inch Nails get worked over, MTV.com, 14 maggio 1997. URL consultato il 23 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2009).
  6. ^ (EN) Darrin Keast, Tim Pratt, Hangover Records, Miami New Times, 3 gennaio 2002. URL consultato il 23 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2010).

Collegamenti esterni

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