Icilio Guareschi (San Secondo Parmense, 24 dicembre 1847 – Torino, 20 giugno 1918) è stato un chimico e storico italiano.
Icilio Guareschi nacque in una famiglia di farmacisti dalla tradizione plurisecolare. Nel 1866, quando era ancora studente del Liceo ginnasio statale Giovanni Domenico Romagnosi di Parma, si arruolò volontario nell'esercito regolare per partecipare alla terza guerra di indipendenza contro l'Impero austriaco. Nel 1870 si diplomò alla Scuola di Farmacia dell'Università di Bologna. Successivamente frequentò la facoltà di Scienze Naturali dell'Università di Firenze, dove fu allievo di Hugo Schiff. Si laureò in Scienze Naturali all'Università di Pisa nel 1871.
Dapprima si dedicò all'insegnamento della chimica nelle scuole secondarie come l'Istituto Tecnico di Livorno. In seguito si dedicò alla ricerca e all'insegnamento universitario dapprima come professore di Chimica farmaceutica a Siena e dal 1879 a Torino dove rimase a dirigere l'Istituto di Chimica farmaceutica per il resto della sua esistenza.
Pacifista, si occupò anche del restauro dei manoscritti membranacei della BNU di Torino danneggiati nell'incendio del 1904[1].
Il suo nome è legato ad una serie di ricerche originali nel campo della chimica organica e tossicologica: scrisse il famoso Commentario della farmacopea italiana in 3 volumi. Come ricercatore Guareschi fu alquanto eclettico. Fra gli argomenti di studio si ricordano qui l'asparagina, l'urea, la naftalina, le tioaldeidi, ciano-etilammine, le piridine, le ptomaine, i composti idropiridinici (il cui metodo di sintesi è noto come reazione di Guareschi).
Fu sicuramente anche uno dei padri fondatori della storia della chimica in Italia. La sua produzione, vastissima, resta ancora oggi, per certi versi, determinante. Guareschi svolse inoltre una intensa attività pubblicistica e di divulgazione storica nell'ambito della chimica. Accurato e documentato studioso di storia della Chimica, collaborò con Francesco Selmi (raccogliendone l'eredità) alla stesura della Enciclopedia di Chimica scientifica e industriale[2], curandone dapprima una stesura in 11 volumi con un Complemento e supplemento scritto dallo stesso Guareschi, poi una edizione in 13 volumi nota ai chimici italiani come "la Guareschi".[3]
Fra i numerosi scritti storici va ricordata un'ottima monografia su Avogadro, di cui fra l'altro Guareschi ebbe l'incarico dall'Accademia delle Scienze di Torino di pubblicare un volume di Opere Scelte[4], la rivendicazione della paternità della Prima legge di Gay-Lussac ad Alessandro Volta[5], una monografia su Domenico Guglielmini importante per aver attirato l'attenzione sugli studi di cristallografia di uno studioso di cui era rimasto solo il ricordo degli studi di idraulica.