Homo georgicus è il nome che fu proposto nel 2002 per descrivere il cranio fossile e la mandibola di una specie ominide ritrovati a Dmanisi in Georgia nel 1999 e nel 2001; questa specie sembra intermedia tra Homo habilis e Homo erectus.[1] Uno scheletro parziale fu trovato nel 2001. I fossili, che hanno un'età di circa 1,8 milioni di anni, furono scoperti dallo studioso georgiano David Lordkipanidze, che faceva parte di un gruppo di ricerca che portò alla luce questi resti; nelle vicinanze furono trovati anche utensili e ossa di animali.
Gli studiosi pensarono dapprima che la mandibola e il cranio appartenessero a Homo ergaster, ma le differenti dimensioni li portarono ad attribuirli ad una nuova specie, definita Homo georgicus, discendente da Homo habilis e antenata dell'asiatico Homo erectus.
Il cranio D2700, della capacità di 600 cm³ e datato a 1,8 milioni di anni fa, e le sue buone condizioni permettono il confronto con la morfologia del cranio dell'uomo moderno. Il cranio era il più piccolo e il più primitivo tra quelli ritrovati fino ad allora al di fuori dell'Africa dove le due diverse specie di ominidi, Australopithecus e il genere Homo rappresentano due percorsi evolutivi distinti a partire da un comune antenato. Il reperto georgiano, la cui capacità cranica è all'incirca la metà di quella di Homo sapiens, fu considerato il reperto più piccolo fino alla scoperta di Homo floresiensis avvenuta nell'isola di Flores nel 2003.
Il dimorfismo sessuale è piuttosto accentuato, rivelando tratti primitivi (meno presenti in altre specie europee più evolute come Homo antecessor, Homo heidelbergensis e Homo neanderthalensis), con i maschi considerevolmente più grandi delle femmine. A causa delle scarse conoscenze morfologiche su questa specie non è stato finora possibile identificare sviluppi successivi. È ancora dibattuta la questione se questi ominidi avessero un grado di intelligenza superiore a quello delle specie antenate, a causa del volume cerebrale ridotto.
Homo georgicus potrebbe essere stato il primo ominide a stabilirsi in Europa, 800.000 anni prima di Homo erectus.
Furono successivamente ritrovati altri quattro crani e diverse mandibole, oltre a numerose altre ossa post-craniali, che indicano una specie piuttosto primitiva nel cranio e nella parte superiore del corpo, ma con colonna vertebrale e arti inferiori piuttosto sviluppati, in grado di permettere una buona mobilità. Potrebbe quindi trattarsi non di una specie separata, ma di uno stadio subito successivo alla transizione tra Australopithecus e Homo erectus.[2][3]
Altri reperti comprendono:[4]
Ricostruzioni facciali paleoartistiche