Ritratto di Gregorio Leti da: "Vita di Don Pietro Giron duca d'Ossuna", volume 2, 1699.

Gregorio Leti (Milano, 29 maggio 1630Amsterdam, 1701) è stato un letterato italiano.

Biografia

Era figlio di un nobile di origine bolognese al servizio dei Medici e di una nobildonna milanese. Trascorse i primi anni della giovinezza a Cosenza studiando presso i gesuiti. Mortogli il padre nel 1639, uno zio ecclesiastico lo ospitò a Roma nel 1644. Andato a Milano (dove viveva la sorella, moglie del segretario del senato), dopo la morte della sorella nel 1645 e della madre nel 1646 si recò a Orvieto, dove lo zio Agostino era divenuto vicario del vescovo, e vi rimase sino al 1654 (nonostante lunghi soggiorni a Milano). Nel 1655 lo zio venne nominato vescovo di Acquapendente e l'ormai venticinquenne Gregorio lo raggiunse. Lasciata però definitivamente la casa dello zio l'anno successivo, Gregorio si portò a Venezia dove entrò in contatto con l'ambiente degli Incogniti e strinse una duratura amicizia col Brusoni. Andò a Bologna e poi a Torino. È in questi anni che probabilmente iniziò la sua carriera di pubblicista. Lasciò poi l'Italia per trasferirsi a Ginevra dove, nel 1660, sposò la figlia di un medico ginevrino, Antoine Guérin, e aderì al calvinismo. Seguendo un consiglio del pastore François Turrettini scrisse Strage dei riformati innocenti. Tra il 1664 e il 1678 uscirono una trentina di sue opere sulle corti italiane, insieme a scritti antipapali e pseudo-politici. Grande fortuna ebbe la Vita di Sisto V (1669), e non certo per le sue doti storiche; piuttosto per il ritratto romanzesco del pontefice e per il quadro salace dei tempi. Nella sua Vita Leti riuniva tutte le leggende e gli aneddoti intorno alla figura di Sisto V. Al successo strepitoso tanto nei paesi cattolici che protestanti, contribuì certamente il richiamo esercitato dalle pagine a sfondo scandalistico e dalle vicende politiche, che rivelavano i segreti della corte di Roma. È evidente quindi che si tratta di una biografia romanzata che tuttavia non è pervasa da atteggiamenti antiromani, né è eccessivamente pesante. Di tale spirito moderato diede atto al Leti Emanuele Tesauro in una sua lettera.[1]

Salariato dei Medici, il Leti ricoprirà anche incarichi diplomatici per la Repubblica di Venezia e per la corte di Torino. Nel luglio del 1679 è costretto a fuggire da Ginevra, accusato di immoralità per la licenziosità dei suoi scritti. Recatosi in Francia, Colbert gli propose di ricoprire la carica di «Historico nella Lingua italiana» di Luigi XIV. Leti, pur considerando la proposta allettante, rifiutò però di convertirsi al cattolicesimo. Prese perciò la decisione di andare in Inghilterra, dove giungerà nell'ottobre del 1680. Alla fine del dicembre 1682 pubblicò presso Roberto Scott i due volumi del Teatro Britannico. A causa della sua spregiudicatezza nell'esaminare la politica interna inglese ebbe l'ordine di uscire dalla Gran Bretagna. Lasciata l'Inghilterra nel gennaio del 1683 si recò allora in Olanda, dove entrerà in rapporti amichevoli con Pierre Bayle e dove la maggiore delle sue figlie (Maria, nata nel 1661) si sposò con Jean Le Clerc.

Fiorita in un'epoca, la tardo-barocca, caratterizzata, presso il ceto intellettuale europeo sulla via del cosmopolitismo, dall'accrescersi della curiosità per tutto ciò che si evolve al di fuori dei proprii confini statali, l'opera storica e scandalistica di Leti offrì per decenni, dinanzi alla scarsità di fogli periodici nel suo tempo sino all'avvento dell'Illuminismo, il precipuo documento di informazione sull'attualità ad uso e consumo della società colta d'Europa nella seconda metà del diciassettesimo secolo.

Opere

Note

Bibliografia

Altri progetti

Controllo di autoritàVIAF (EN4940467 · ISNI (EN0000 0001 2118 5313 · SBN MILV102982 · BAV 495/12530 · CERL cnp00402939 · LCCN (ENn82024689 · GND (DE11900240X · BNE (ESXX1342408 (data) · BNF (FRcb120027585 (data) · J9U (ENHE987007275056805171 · NSK (HR000080332 · CONOR.SI (SL81363299 · WorldCat Identities (ENlccn-n82024689