Giacomo Cavillier

Giacomo Cavillier (Andria, 8 novembre 1969) è un archeologo ed egittologo italiano.

Biografia

[modifica | modifica wikitesto]

Laureato in Lettere Classiche (indirizzo archeologico, tesi in Egittologia), è specializzato in Archeologia Orientale (Egittologia e Vicino Oriente), specializzato in Archeologia Classica (Rilievo e Analisi Tecnica dei Monumenti Antichi) presso l'Università "La Sapienza" di Roma, PhD in Egittologia in ultimazione presso università straniera (UE), Post-specializzazione in corso presso università straniera (UE). È Archeologo di I fascia previsto dal D.M. 244 del 20 maggio 2019 del Ministero della Cultura.

Ufficiale Marina Militare - Guardia Costiera, presso la Sezione Storico-archeologica del Comando Generale delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera[1][2][3] e docente di "Tutela del Patrimonio Archeologico Sommerso e Costiero con elementi di navigazione antica" presso l'Accademia Navale di Livorno.

Collaborazioni e specializzazioni

[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1994 al 2001 è collaboratore scientifico del Museo Egizio di Torino (sotto il coordinamento di Enrichetta Leospo) e dal 2000 è collaboratore scientifico del Museo Archeologico Nazionale di Firenze (Museo Egizio); prende parte a varie missioni archeologiche in Egitto e Italia. Dal 2000 è membro dell’Egypt Exploration Society, della Société française d'égyptologie, dell'International Association of Egyptologists e dal 2007 è membro dell'International Association of Coptic Studies e collabora con musei ed istituti nazionali ed esteri e partecipa come relatore ai principali convegni e congressi di settore.

Nel periodo di formazione nel settore archeologico si è specializzato in architettura militare, rapporti tra Egitto e i popoli stranieri, Popoli del Mare - con particolare riferimento agli Shardana e nell'architettura e sviluppo della necropoli tebana in età ramesside, mentre nel settore filologico è specialista di testi ieratici della XX e XXI dinastia e in particolare delle origini dello ieratico anormale.

Nel campo dell'archeologia subacquea, dal 1994 al 2008 ha collaborato con lo STAS del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed anche per l'egittologia ha svolto studi nel campo della navigazione antica e delle strutture portuali[4][5].

Dal 2010 è direttore della missione archeologica italiana (progetti Butehamon e Kay) presso la necropoli di Tebe a Luxor; è a capo di vari progetti di ricerca in Italia e in Mediterraneo occidentale, fra cui il progetto "Shardana" in Corsica e Sardegna (dal 2014), il progetto "Shekelesh in Sicilia (dal 2020) e il progetto "Iside" in Sicilia e Sardegna (dal 2020).

Docenza e ricerca

[modifica | modifica wikitesto]

Docente di Egittologia e Civiltà Copta (L-OR/02) presso varie sedi universitarie (fra cui l'università di Genova dal 2005 al 2009), musei ed istituzioni culturali varie e dal 2013 al 2016 ha tenuto corsi di Egittologia presso l'Università Internazionale Uninettuno di Roma, l'Università del Cairo, la Biblioteca d'Alessandria d'Egitto e l'Ufficio Culturale dell'Ambasciata d'Egitto a Roma; docente di civiltà orientali (Egittologia e Vicino Oriente) all'Università P. del Mediterraneo di Taranto (istituzione universitaria privata) e docente di Archeologia Subacquea presso l'Università di Bari (sede di Taranto) nel biennio 2006-2008.

Dal 2014 è docente di Civiltà Egizia e Museologia (con moduli didattici di Storia dell'Archeologia in Egitto e Nubia e di metodologia dell'indagine archeologica) all'Università del Cairo.

Dal 2021 è ricercatore (coll.esterno) al Dipartimento di Studi Mediterranei dell'Aegean University (Grecia) per lo studio delle antiche civiltà del Mediterraneo orientale;

È direttore del Centro Studi di Egittologia e Civiltà Copta "J.F.Champollion", presidente dell'Academia Aegyptica (Accademia Egizia) di Genova e direttore didattico dell'Unipmed di Taranto.

Opere

[modifica | modifica wikitesto]

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Reperti archeologici recuperati in mare dalla Guardia Costiera consegnati alla Procura della Repubblica di Cassino per una mostra permanente, su guardiacostiera.gov.it.
  2. ^ RTL 102 5 Hit Radio s.r.l, Viamare - Guardia Costiera: La tutela dei beni archeologici sommersi - RTL 102.5 Play, su rtl.it. URL consultato il 18 luglio 2023.
  3. ^ Le attività della Guardia Costiera per la tutela e la valorizzazione dei beni archeologici sommersi e costieri - Arte.Go.it, su Arte.Go: Mostre, Eventi, Corsi e Concorsi. URL consultato il 18 luglio 2023.
  4. ^ M. Cristina Guidotti, Lungo il Nilo e sul mare. La navigazione nell'Antico Egitto, su comune.firenze.it. URL consultato l'8 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2008).
  5. ^ M. Cristina Guidotti, Museo Archeologico Nazionale di Firenze - Mostra "Lungo il Nilo e sul mare. La navigazione nell'Antico Egitto", su archaeogate.org, Archaeogate. URL consultato il 17 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2012).
  6. ^ Recensione di "La tutela del patrimonio archeologico sommerso", su archeologiasubacquea.it, Archeologia Subacquea, 28 dicembre 2006. URL consultato l'8 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  7. ^ (EN) Catalogo (PDF), su oxbowbooks.com, Davis Brown Book Co.. URL consultato l'8 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2009).

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN14996732 · ISNI (EN0000 0000 4556 7917 · SBN RMSV053102 · LCCN (ENn2002037043 · GND (DE1140037250 · BNF (FRcb144660065 (data) · J9U (ENHE987007457665405171