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Geranio nodoso
Geranium nodosum
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Eurosidi II
OrdineGeraniales
FamigliaGeraniaceae
GenereGeranium
SpecieG. nodosum
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseRosidae
OrdineGeraniales
FamigliaGeraniaceae
GenereGeranium
SpecieG. nodosum
Nomenclatura binomiale
Geranium nodosum
L., 1753
Sinonimi

Geranium freyeri
Griseb.

Nomi comuni

Geranio nodoso

Il geranio nodoso (nome scientifico Geranium nodosum L.) è una angiosperma dicotiledone erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Geraniaceae, diffusa nell'Europa meridionale[1]. In Italia è presente al centro nord.

Etimologia

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L'etimologia del nome generico (Geranium) si riferisce alla parola greca ”ghéranos” che significa “gru”. Questa associazione probabilmente è nata molto anticamente ed è dovuta alla particolare forma (a becco) dell'ovario e del frutto delle piante di questo genere. In effetti già Plinio (Como, 23 – Stabia) conosceva questo nome se lo cita nel suo “Libro XXVI”, anche se è opportuno precisare che il Geranio citato dallo scrittore latino era probabilmente un Erodium, in quanto il “geranio” (Pelargonium) come lo conosciamo noi oggi venne importato dall'Africa nel XVII secolo[2].
L'epiteto specifico nodosum (= nodoso) deriva dalla particolare struttura del fusto (ingrossamento dei nodi).
Il binomio scientifico attualmente accettato (Geranium argenteum) è stato proposto da Carl von Linné (Rashult, 23 maggio 1707 –Uppsala, 10 gennaio 1778), biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.
In lingua tedesca questa pianta si chiama Knotiger Storchschnabel; in francese si chiama Géranium noueux; in inglese si chiama: Knotted Crane's-bill.

Descrizione

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L'aspetto di queste piante è erbaceo. L'altezza media varia tra 2 – 4 dm. La forma biologica del “geranio nodoso” è geofita rizomatoso (G rhiz), ossia è una piante che porta le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati rizoma (un fusto sotterraneo dal quale, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei).

Radici

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Sono presenti radici avventizie da rizoma.

Fusto

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Foglie

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Le foglie
Località: Noal, Trichiana (BL), 514 m s.l.m. - 08/05/2007

Le foglie sono picciolate ed hanno una forma palmata (a nervatura pure palmata) con tre-cinque lobi (o segmenti) incisi oltre la metà della foglie, ma non completamente (la zona centrale indivisa delle foglie più grandi è di 5 – 20 mm). I segmenti hanno una forma rombica e il margine è dentato (o crenato) fin quasi alla base di ogni segmento. L'apice dei lobi è acuto (angolo tra i 30° - 80°). La lamina delle foglie è larga quanto è lunga. Il colore delle foglie è verde scuro sulla faccia superiore che è anche glabra e verde chiaro su quella inferiore che viceversa è lievemente pubescente.

Infiorescenza

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L'infiorescenza è composta da cime biflore. Ogni singolo fiore è portato da un lungo peduncolo (in modo da sovrastare il fogliame sottostante). I peduncoli fiorali sono ascellanti insieme a delle foglie bratteali, sono inoltre pubescenti con peli semplici e ghiandolari.

Fiore

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Il fiore
Località: Noal, Trichiana (BL), 514 m s.l.m. - 08/05/2007

I fiori sono ermafroditi, attinomorfi (i petali superiori possono essere appena un po' diversi da quelli inferiori), proterandri (infatti gli stimmi maturano dopo le antere del verticillo più esterno), pentaciclici (a cinque verticilli: calicecorollaandroceo su 2 verticilli - gineceo), pentameri (calice e corolla a cinque elementi), dialisepali e dialipetali (sia i sepali che i petali sono liberi – non saldati tra di loro). Diametro del fiore: 20 – 30 mm.

* K 5, C 5, A 5+5, G 5 (supero)

Frutti

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I frutti
Località: Giardino Botanico Alpino "Giangio Lorenzoni", Pian Cansiglio, Tambre d'Alpago (BL), 1000 m s.l.m. - 05/07/2007

Il frutto è una capsula (di tipo schizocarpo) composta da 5 mericarpi; ha quindi una forma a cinque lobi e la superficie è pubescente. Ogni lobo contiene un solo seme (è quindi monospermo). La parte inferiore del frutto è avvolta nel calice accrescente, mentre la parte superiore consiste in un becco allungato. Lunghezza del frutto: 3 cm.

Distribuzione e habitat

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Fitosociologia

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Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale[5]:

Formazione: delle comunità forestali
Classe: Carpino-Fagetea
Ordine: Fagetelia sylvaticae
Alleanza: Fagion sylvaticae
Associazione: Geranio nodosi-Fagenion

Tassonomia

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La famiglia delle Geraniaceae è organizzata in 12 generi che contengono circa 700 specie[3].
Il genere di appartenenza (Geranium) è abbastanza numeroso e comprende circa 420 specie, diffuse soprattutto nelle regioni temperate di tutto il mondo. Una trentina di queste specie sono proprie della flora italiana.

Variabilità

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Nell'elenco che segue sono indicate alcune varietà e sottospecie (l'elenco può non essere completo e alcuni nominativi sono considerati da altri autori dei sinonimi della specie principale o anche di altre specie):

Sinonimi

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La specie di questa scheda ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:

Specie simili

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Usi

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Farmacia

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Nella medicina popolare il geranio nodoso ha un certo interesse in quanto presenta delle proprietà vulnerarie (guarisce le ferite), astringenti (limita la secrezione dei liquidi) e antinfiammatorie (attenua uno stato infiammatorio).

Note

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  1. ^ (EN) Geranium nodosum L. | Plants of the World Online | Kew Science, su Plants of the World Online. URL consultato il 15 febbraio 2021.
  2. ^ a b Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta, Milano, Federico Motta Editore, 1960.
  3. ^ a b Eduard Strasburger, Trattato di Botanica., Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  4. ^ a b Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  5. ^ AA.VV., Flora Alpina., Bologna, Zanichelli, 2004.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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