Fulvio Gherli (Modena, 5 giugno 1670 – Guastalla, 15 marzo 1735) è stato un medico e alchimista italiano.
Formatosi come medico e chirurgo, operò dapprima a Scandiano e San Martino d'Este, entrando in seguito nella corte del principe Foresto d'Este, e del duca di Guastalla Giuseppe Maria Gonzaga.[1]
Per la sua fama venne chiamato a insegnare nell'Università di Napoli dell'omonimo Regno, dove diventò medico personale della famiglia dei Principi di Sansevero,[2] divenendo la guida ermetica e futuro maestro del giovane don Raimondo di Sangro [3].
Discepolo di Francesco Maria Santinelli, ebbe modo di conoscere altri appartenenti all'ambiente alchimistico ed ermetico napoletano come il Barone di Digliola Giuseppe Donzelli,[4][5] gravitanti attorno al nascente Rito Egizio Tradizionale.
Scrisse diverse opere mediche, oltre a tradurre in italiano la celebre Regola Sanitaria Salernitana.[6]
A lui è attribuito anche il trattato alchemico Proteo Metallico del 1721, in cui vengono studiate le varie tipologie di metalli e le loro trasmutazioni nella preparazione dei medicinali, come l'oro, l'olio mercuriale, il sale di rame, ecc. Tradotto in francese col titolo Il trattato dei sette metalli, vi sono illustrate le operazioni da seguire per trasformare lo stagno, il mercurio, l'argento ed il rame in oro. La trattazione dell'oro include quella sulla pietra filosofale, con citazioni di Cardano, Geber, Michael Sendivogius, Augurelli, Nicolas Flamel, Michael Maier e altri.