Frederik Bolkestein | |
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Commissario europeo per il mercato interno, la fiscalità e l'unione doganale | |
Durata mandato | 16 settembre 1999 – 22 novembre 2004 |
Presidente | Romano Prodi |
Predecessore | Mario Monti |
Successore | Charlie McCreevy (Mercato interno e servizi) László Kovács (Fiscalità e unione doganale) |
Presidente dell'Internazionale Liberale | |
Durata mandato | 15 aprile 1996 – 18 aprile 2000 |
Predecessore | David Steel |
Successore | Annemie Neyts-Uyttebroeck |
Leader del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia | |
Durata mandato | 30 aprile 1990 – 30 luglio 1998 |
Predecessore | Joris Voorhoeve |
Successore | Hans Dijkstal |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (dal 1975) |
Professione | Dirigente energetico, direttore di organizzazione non profit |
Frits Bolkestein, vero nome Frederik Bolkestein (Amsterdam, 4 aprile 1933), è un economista e politico olandese.
Prende il suo nome la direttiva Bolkestein, sulla libera circolazione dei servizi in seno all'Unione europea.
Leader del partito liberale olandese VVD, partner dei socialdemocratici nei governi "Viola" di Wim Kok (1994-1998; 1998-2002), ministro del commercio estero dei Paesi Bassi dal 1982 al 1986, dal 1986 al 1988 "Chairman" della Commissione Atlantica nei Paesi Bassi e nel 1988-89 ministro della difesa. È stato capolista del VVD nel 1994 e nel 1998, ottenendo in entrambe le elezioni risultati storicamente alti ed entrando a far parte della coalizione "Viola" (PvdA-VVD-D66) dei governi Kok I e Kok II.
È stato Commissario Europeo per il Mercato Interno, la Tassazione e l'Unione Doganale nella commissione Prodi. È stato revisore della seconda più grande industria farmaceutica del mondo, la Merck, Sharp & Dohme. È stato presidente dell'Internazionale Liberale, membro della Mont Pelerin Society. Ha lavorato per 16 anni alla Royal Dutch Shell prima di diventare General director della Chemical Shell.
Nonostante la sua carriera nelle istituzioni europee, nel 2014 avanzò severe critiche nei confronti della gestione dell'euro e dell'eurozona[1], affermando che "L'unione monetaria ha fallito"[2][3].
Controllo di autorità | VIAF (EN) 79163795 · ISNI (EN) 0000 0001 0919 2078 · LCCN (EN) n78070302 · GND (DE) 120306433 · BNF (FR) cb137548527 (data) · J9U (EN, HE) 987007453410605171 |
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