Il fisico medico è un professionista sanitario che applica i principi e le metodologie della fisica in medicina, nei settori della prevenzione, della diagnosi e della cura, al fine di assicurare la qualità delle prestazioni erogate e la prevenzione dei rischi per i pazienti, gli operatori e la popolazione in generale.

Ha un ruolo fondamentale in tutti i campi di applicazione della fisica alla medicina, ma in particolare in quello della diagnosi e della cura dei tumori:[senza fonte] in questo campo il progresso scientifico e tecnologico è stato enorme ed ha determinato una serie di conseguenze tali da imporre l'integrazione di diverse professionalità.

Come in altri paesi, anche in Italia esiste un'Associazione di Fisici medici, l'Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM), composta, attualmente, da circa 800 iscritti. L'Associazione, che rappresenta gli iscritti da un punto di vista scientifico e professionale, adotta un codice deontologico professionale a garanzia dei rapporti tra colleghi, con le Istituzioni e con i pazienti.

È pubblicato, inoltre, ogni tre mesi Fisica in Medicina, il periodico di formazione, informazione e aggiornamento dell'AIFM.

Percorso formativo

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In Italia il percorso formativo del Fisico Medico, ha una durata di otto anni e prevede:

Il Fisico medico deve costantemente aggiornarsi da un punto di vista professionale partecipando regolarmente ai corsi e convegni svolti nell'ambito del programma di Educazione Continua in Medicina (ECM).

Attività professionale

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La presenza nelle strutture sanitarie del dirigente fisico, specialista in Fisica medica, è prevista per legge dalla riforma sanitaria (D.Lgs. 502/1992 e successive modifiche ed integrazioni) e dal D.Lgs. 187/2000 sulla radioprotezione delle persone esposte alle radiazioni ionizzanti a scopo medico. Il Fisico medico in ospedale garantisce la sicurezza e l'efficacia della diagnosi e della terapia attraverso la valutazione e il monitoraggio periodico sia delle tecnologie utilizzate che della “dose” assorbita nel corso delle indagini radiologiche, medico nucleari e nei trattamenti radioterapici. Altre attività sono connesse al controllo e all'analisi di segnali fisiologici, alla sicurezza e alla protezione nell'uso di tutti gli agenti fisici utilizzati in ambito clinico (campi elettromagnetici, ultrasuoni, laser, ecc.) ed inoltre alla scelta e alla valutazione delle tecnologie sanitarie (Health technology Assessment).

Il Fisico medico lavora, quindi, nelle strutture del Servizio Sanitario Nazionale, principalmente negli Ospedali sia pubblici che privati di elevata complessità, nei centri universitari e di ricerca e nelle aziende private che producono apparecchiature utilizzate in medicina (acceleratori, apparecchiature diagnostiche, etc.) e dispositivi o strumentazione associati. In ambito universitario e di ricerca la specializzazione in Fisica Medica trova applicazione in tutti i campi di ricerca rivolti all'innovazione in medicina sia in collaborazione con l'industria che con le strutture sanitarie. I campi di intervento sono multidisciplinari e riguardano lo sviluppo di nuove tecnologie, lo studio dell'ampia gamma di problematiche connesse con l'impiego delle radiazioni ionizzanti nel trattamento dei tumori, l'acquisizione e la gestione delle immagini diagnostiche, l'applicazione della tecnologia digitale nelle apparecchiature mediche (Tomografia computerizzata (TC), Risonanza magnetica (RM), Tomografia a emissione di positroni (PET), etc.) che permettono una ricostruzione anatomica sempre più dettagliata, la misura e la valutazione di specifici parametri fisiologici utili alla diagnosi (flusso sanguigno, ossigenazione, potenziali bioelettrici).

Il Fisico medico si occupa di tutte le applicazioni della Fisica alla medicina, ed in particolare di:

L'attività del Fisico medico in Radioterapia

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Il Fisico medico si occupa sia degli aspetti fisici, dosimetrici e tecnologici relativi al trattamento per ogni singolo paziente che del corretto e sicuro funzionamento delle apparecchiature in uso presso il reparto di Radioterapia.

Nei confronti dei pazienti:

Sicurezza

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Garantisce la sicurezza degli operatori esposti e degli ambienti di lavoro.

L'attività del Fisico medico in Radiologia e Diagnostica per Immagini

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L'attività del Fisico medico è finalizzata a garantire la qualità delle procedure radiologiche. Il Fisico medico lavora in particolare per l'ottimizzazione dell'esame diagnostico, ossia per garantire che la qualità delle immagini sia adeguata a soddisfare i requisiti diagnostici e che la sicurezza del paziente, in termini di esposizione alle radiazioni, sia la massima ottenibile.

Nei confronti dei pazienti:

Sicurezza

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In Medicina Nucleare

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Il Fisico medico svolge la propria attività sia nella diagnostica medico-nucleare che nella terapia con radiofarmaci. In ambito diagnostico il Fisico medico opera per assicurare un'adeguata qualità delle immagini compatibile con le necessità cliniche, somministrando al paziente la più bassa possibile quantità di radiofarmaco, mentre nelle procedure terapeutiche elabora il piano di cura dosimetrico sul paziente calcolando la dose all'organo bersaglio e agli altri organi sani.

Nei confronti dei pazienti:

Sicurezza

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Garantisce la sicurezza degli operatori esposti e degli ambienti di lavoro.

In Risonanza Magnetica

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L'attività del Fisico medico è finalizzata a garantire la qualità degli esami effettuati. Il Fisico medico lavora per l'ottimizzazione dell'esame diagnostico, per garantire che la qualità delle immagini sia adeguata a soddisfare i requisiti diagnostici mantenendo gli adeguati livelli di sicurezza per il paziente. Partecipa inoltre alla stesura di protocolli operativi per l'implementazione di nuove tecniche avanzate (imaging funzionale) e non.

Nei confronti dei pazienti:

Sicurezza

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Impiego dei dispositivi LASER

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I laser producono una radiazione monocromatica (cioè di un solo colore), molto collimata (cioè il fascio laser è molto sottile e non si allarga in modo significativo neanche a grandi distanze) e molto energetica. Queste caratteristiche possono rendere i laser, se usati da personale non competente, anche pericolosi. La radiazione laser è infatti in grado di produrre danni agli occhi (di diversa gravità, fino alla cecità) e, in misura minore essendo più resistente, alla pelle (principalmente ustioni o bruciature).

I laser sono divisi in classi di rischio (7 in totale), in relazione ai potenziali pericoli di esposizione a occhi e cute. In ordine crescente di pericolosità, tali classi sono: 1, 1M, 2, 2M, 3R, 3B e 4. I laser di classe 1 sono laser sicuri; quelli compresi tra la classe 1M e la classe 2M sono sicuri se il fascio non viene osservato direttamente con sistemi di ingrandimento (telescopi, binocoli, etc.); appartengono a questo gruppo i puntatori laser usati ai congressi e generalmente i laser usati nelle apparecchiature di diagnostica e terapia (TAC, RM, acceleratori lineari) per posizionare i pazienti. I laser compresi tra la classe 3R e la 4 sono pericolosi: è pericoloso sia osservare il fascio laser diretto sia il fascio eventualmente riflesso da specchi, infissi, ecc; sono i laser comunemente usati in campo medico. In particolare, i laser di classe 4 sono pericolosi perché in grado di produrre incendi o esplosioni in presenza di particolari ambienti e/o materiali. La generazione di fumi, quando applicati per la chirurgia sul tessuto umano, può costituire un potenziale rischio biologico.

Per le problematiche sopra riportate, in presenza di laser di classe 3B o 4 è necessario nominare un Addetto Sicurezza Laser (ASL). La figura dell'ASL, in ospedale, è ricoperta dal Fisico medico, che collabora con il Servizio di Prevenzione e Protezione per la stesura del documento di valutazione dei rischi sopra elencati.

Il Fisico medico determina, con idonea strumentazione, la qualità della radiazione laser al fine di garantire, per quanto di propria competenza, l'efficacia del trattamento sul paziente.

Sicurezza

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Il fisico medico nella ricerca

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All'interno della struttura ospedaliera il Fisico medico si occupa di aspetti inerenti alla ricerca e allo sviluppo, collaborando con i medici specialisti per l'implementazione e l'ottimizzazione di nuovi protocolli di diagnosi e cura. Tale attività trova spazio inoltre nelle collaborazioni con le università e con gli Enti Pubblici di Ricerca, nelle quali oltre all'attività di ricerca nei settori della Fisica medica, il Fisico medico svolge attività didattica sia nelle Scuole di Specializzazione di Fisica medica, per la formazione degli specializzandi, che in tutti i Corsi di laurea e di specializzazione in cui esistono corsi di Fisica applicata alla medicina.

Il Fisico medico può quindi partecipare a ricerche proprio nel campo della fisica applicata alla medicina, nei vari ambiti in cui opera, come la dosimetria e la valutazione dei rischi, per la messa a punto di nuovi sistemi, per lo sviluppo e per l'implementazione di modelli e algoritmi di calcolo e di elaborazione di dati, anche in collaborazione con le ditte facendo da tramite tra le richieste e necessità della clinica e la realtà esterna di sviluppo e produzione di dispositivi e sistemi.
I risultati delle attività del Fisico medico, nei settori che lo coinvolgono, sono pubblicati in riviste scientifiche nazionali e internazionali specializzate nella Fisica Medica (Physica Medica, Medical Physics, Physics in medicine and biology. etc.).

Note

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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