Disegno della visione posteriore dei muscoli della coscia, con la fascia lata che è rappresentata come un sottile foglio fibroso che ricopre la stessa loggia muscolare. Lateralmente compare la benderella ileotibiale.
Rappresentazione della fossa ovale con la vena grande safena

La fascia lata o fascia profonda della coscia, è un'estesa struttura connettivale che separa lo strato ipodermale (fascia superficiale) dalle logge muscolari della coscia, garantendone stabilità e protezione. Contiene tutte le strutture della coscia, fatta eccezione per il tegumento e le reti venose (dominate dalla vena grande safena) e linfatiche (convergenti verso i linfonodi inguinali) superficiali della regione stessa.

Il termine fascia lata proviene dal latino, significando fascia estesa, dato il cospicuo volume muscolare che è tenuta a racchiudere. Il suo spessore è variabile: è maggiore supero-lateralmente, con l'inserzione del muscolo tensore della fascia lata, inferiormente, rapportandosi con le strutture connettivali del ginocchio e dove si appoggia sui muscoli sartorio e quadricipite femorale; diventa più sottile medialmente, nel compartimento degli adduttori[1].

Limiti e inserzioni

Superiormente la fascia lata, che continua con le strutture fasciali dell'addome, è delimitata:

Inferiormente la fascia lata continua nella fascia crurale, simile in aspetto e funzione. Il passaggio avviene mediante inserzione, oltre che sull'estesa capsula articolare del ginocchio:

Annessi

La fascia lata non è omogenea nella sua estensione e presenta parecchi punti notevoli nel rapportarsi con le varie strutture anatomiche della coscia.

Notevoli sono anche gli sdoppiamenti che la fascia lata compie nelle regioni del triangolo femorale dello Scarpa e nel cavo popliteo per avvolgere le strutture vascolari, nervose e linfatiche lì alloggiate.

Note

  1. ^ Anatomia del Gray, pag. 1345.
  2. ^ The hip, su Ithaca College Department of Physical Therapy - Human Anatomy Review Site, p. 1-2 : superficial lateral thigh. URL consultato il 24 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2014).

Bibliografia