Equazione di Bernoulli.
Acqua in caduta

In fluidodinamica, l'equazione di Bernoulli rappresenta un modello semplificato di flusso inviscido di un fluido incomprimibile in regime di moto stazionario.[1] L'equazione di Bernoulli si deriva mediante l'omonimo teorema dall'integrazione dell'equazione di Eulero della quantità di moto lungo una linea di flusso, e descrive il moto di un fluido lungo tale linea.

Descrizione

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L'equazione descrive matematicamente l'effetto Bernoulli per cui in un fluido ideale su cui non viene applicato un lavoro, per ogni incremento della velocità di deriva si ha simultaneamente una diminuzione della pressione o un cambiamento nell'energia potenziale del fluido, non necessariamente gravitazionale. Prende il nome da Daniel Bernoulli, nonostante fosse già noto in precedenza ad altri studiosi, fra cui Eulero.

Il campo più generale di validità del teorema di Bernoulli non è in realtà solo quello di fluido inviscido, ma è sufficiente che sia nulla la risultante delle azioni viscose legate al rotore della vorticità: quindi basta che il fluido sia incomprimibile, irrotazionale (potenziale) e stazionario (derivata parziale temporale della velocità nulla).

In queste ipotesi, le equazioni di Eulero possono essere integrate lungo una linea di flusso, conducendo all'equazione di Bernoulli, nella forma:[2]

in cui:

La costante che si trova ha le dimensioni di una pressione e per questo motivo viene anche chiamata pressione generalizzata[2]. L'equazione di Bernoulli evidenzia anche che se tra due punti qualsiasi del tubo c'è una differenza di pressione, allora ci sarà una conseguente variazione della velocità in quegli stessi punti: se la pressione diminuisce la velocità aumenta e, viceversa, se la pressione aumenta la velocità deve diminuire. Questo fenomeno è chiamato effetto Venturi.[3]

Spiegazione semplificata

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Il teorema di Bernoulli può essere spiegato senza ricorrere al calcolo integrale:[4]

Il lavoro compiuto dalle forze di superficie per spostare il fluido di un tratto è pari a

dove è la pressione agente sulla sezione , e corrisponde al volume di fluido che ha attraversato .

Analogamente sarà necessario un lavoro per spostare il fluido presente in una sezione a valle di . Tale lavoro sarà:

Ne segue che il lavoro totale compiuto dalle forze di superficie è:

Il lavoro compiuto dalle forze di volume per spostare il fluido dall'altezza all'altezza corrisponderà alla variazione di energia potenziale gravitazionale:

Trovandoci in presenza di sole forze conservative, la somma di ed sarà uguale alla variazione di energia cinetica:

da cui segue che:

che equivale a:

Nel caso di un liquido, , poiché incomprimibile. Dividendo quindi ambo i membri per il volume si ottiene:

che equivale a dire:

in cui:

Applicazioni del teorema di Bernoulli

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Legge di Torricelli

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Legge di Torricelli

L'applicazione più famosa del teorema di Bernoulli è la deduzione della velocità di fuoriuscita di un fluido da un recipiente in un campo uniforme (per esempio gravitazionale).[5]

Si consideri un recipiente di forma qualsiasi riempito di un fluido, su cui è stato praticato un foro all'altezza . Considerando come la sezione del recipiente, l'altezza relativa ad a cui si trova la superficie libera del liquido e la sezione del foro si ottiene:

ma quindi:

Dal momento che

Siccome il flusso è costante, è trascurabile rispetto a (poiché ), per cui:

da cui segue

o

anche detta legge di Torricelli poiché Torricelli giunse allo stesso risultato nel 1644 prima dei lavori di Bernoulli.

Altri effetti spiegabili con l'equazione di Bernoulli

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Ci sono molti fenomeni della vita di tutti i giorni che sono spiegabili tramite l'equazione di Bernoulli:

Nei casi citati è possibile trascurare il termine gravitazionale dell'equazione di Bernoulli, in quanto le linee di flusso a cui si fa riferimento hanno approssimativamente la stessa energia potenziale.

Note

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  1. ^ (EN) Thermopedia, "Bernoulli Equation"
  2. ^ a b Parodi et al. (2006), p. 473.
  3. ^ Parodi et al. (2006), p. 474.
  4. ^ Parodi et al. (2006), pp. 472-473.
  5. ^ Parodi et al. (2006), pp. 474-475.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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