Enrico Gabrielli

Enrico Gabrielli (Roma, 1956) è un giurista italiano di diritto civile.

Biografia

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Allievo di Riccardo Orestano e di Antonino Cataudella, si è laureato in giurisprudenza nell'Università di Roma "La Sapienza", ove ha anche conseguito il dottorato di ricerca in Diritto civile. Ha vinto il concorso del 1990 per professore associato di diritto privato, prendendo servizio nell'Università di Ancona. Dopo aver vinto il concorso del 1992 per professore ordinario, ha preso servizio all'Università di Urbino come professore ordinario di Diritto civile (dirigendo anche l'Istituto di diritto privato di quell'Università) e nel 1999 si è trasferito sulla cattedra di diritto civile dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, dove ha diretto la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dal 2013 al 2022.[1] È inoltre dal 2008 professore ad honorem della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica dell'Uruguay[1] (dove ha diretto dal 2008 al 2019 la Maestria di diritto civile), e dal 2019 della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università’ CLAEH (Centro Latinoamericano di Economia Umana) sempre in Uruguay[2], dove dirige la Maestria di diritto civile contrattuale. Ha inoltre condotto attività di ricerca in Inghilterra presso l'Università di Oxford e presso il Center for Commercial Law Studies dell'Università di Londra.

Attività di ricerca

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L'attività scientifica di Enrico Gabrielli verte soprattutto nella materia del diritto civile, in particolare sulle problematiche del contratto e la teoria delle garanzie patrimoniali e del pegno. In tale ambito si è occupato di pegno non possessorio e ha elaborato la teoria del pegno rotativo. I suoi studi hanno trovato riconoscimento nella giurisprudenza della Corte di Cassazione[3] e in diverse leggi italiane e dell'Unione europea, tra le quali si segnala la Direttiva sui contratti di garanzia finanziaria.

All'estero i suoi scritti hanno influenzato la dottrina e la giurisprudenza delle culture giuridiche in Spagna e Sud America, dove le sue opere in lingua spagnola e le traduzioni delle sue opere italiane hanno avuto ampia diffusione, influenzando in misura significativa la dottrina e la giurisprudenza di quelle culture ed esperienze giuridiche.[4][5]

Dirige il Commentario del codice civile della UTET, in 51 volumi, e insieme a Pietro Rescigno il Trattato dei contratti (Giappichelli Editore) e il Trattato di diritto civile e commerciale italiano. Per Giappichelli dirige anche la collana di manuali Scuola di giurisprudenza. In passato ha diretto anche il Trattato di diritto dell'economia (con Eugenio Picozza), il Trattato di diritto fallimentare e delle procedure concorsuali (con Francesco Vassalli e Francesco Paolo Luiso) e il Trattato della trascrizione (con Francesco Gazzoni). È condirettore de La Giurisprudenza Italiana, della Rivista di diritto commerciale, della Rivista di diritto privato e della Rivista di diritto fallimentare e fa parte della Direzione della Rivista trimestrale di diritto e procedura civile.

Opere

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Opere in lingua spagnola:

Onorificenze

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Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana
— 2 giugno 2012[6]
Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana
— 2 giugno 2008[6]

Note

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  1. ^ a b Fonte: Universidad Católica del Uruguay Archiviato il 9 luglio 2021 in Internet Archive.
  2. ^ (ES) Resultados de la búsqueda de «enrico gabrielli» – Universidad CLAEH :: DERECHO, su universidad.claeh.edu.uy. URL consultato il 3 agosto 2023.
  3. ^ Per la prima volta nella sentenza del 28 maggio 1998, n. 5264.
  4. ^ C. Cores Helguera, Causa concreta y operación económica en la jurisprudencia uruguaya: la influencia de Enrico Gabrielli, in La Justicia Uruguaya, Tomo 161, Número 2, 2023, 3 ss.
  5. ^ Delfini, Autonomia privata e contratto negli studi sudamericani di Enrico Gabrielli, in Rivista trimestrale di diritto e procedura civile, 2022, 117.
  6. ^ a b Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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