Emanuele Gianturco | |
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Ministro della pubblica istruzione | |
Durata mandato | 10 marzo 1896 – 11 luglio 1896 |
Monarca | Umberto I |
Capo del governo | Antonio di Rudinì |
Predecessore | Guido Baccelli |
Successore | Emanuele Gianturco |
Legislatura | XIX |
Durata mandato | 11 luglio 1896 – 17 settembre 1897 |
Monarca | Umberto I |
Capo del governo | Antonio di Rudinì |
Predecessore | Emanuele Gianturco |
Successore | Giovanni Codronchi |
Legislatura | XIX |
Ministro di grazia e giustizia | |
Durata mandato | 18 settembre 1897 – 14 dicembre 1897 |
Monarca | Umberto I |
Capo del governo | Antonio di Rudinì |
Predecessore | Antonio Starrabba |
Successore | Giuseppe Zanardelli |
Legislatura | XIX |
Durata mandato | 24 giugno 1900 – 15 febbraio 1901 |
Monarca | Umberto I, Vittorio Emanuele III |
Capo del governo | Giuseppe Saracco |
Predecessore | Adeodato Bonasi |
Successore | Francesco Cocco-Ortu |
Legislatura | XXI |
Ministro dei lavori pubblici | |
Durata mandato | 29 maggio 1906 – 6 novembre 1907 |
Monarca | Vittorio Emanuele III |
Capo del governo | Giovanni Giolitti |
Predecessore | Pietro Carmine |
Successore | Giovanni Giolitti |
Legislatura | XXII |
Deputato del Regno d'Italia | |
Legislatura | XVI, XVII, XVIII, XIX, XX, XXI, XXII |
Incarichi parlamentari | |
Ministro della pubblica istruzione, Ministro di grazia e giustizia, Ministro dei lavori pubblici | |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Sinistra storica |
Titolo di studio | laurea |
Professione | Docente universitario |
Emanuele Gianturco (Avigliano, 20 marzo 1857 – Napoli, 10 novembre 1907) è stato un giurista e politico italiano.
Nato ad Avigliano, in provincia di Potenza, studiò a Napoli, dove si laureò in Giurisprudenza e ottenne il Diploma di Maestro di Musica al Conservatorio di San Pietro a Maiella.
Ricoprì diverse cariche governative[1]:
Gianturco, oltre che politico, fu - assieme ad altri giuristi come gli Scialoja, Nicola Coviello[4], Nicola e Giuseppe Stolfi - uno dei capifila della "Scuola Napoletana" di diritto civile[5]. Portò contributi di rilevante interesse al dibattito giuridico del periodo a cavallo fra diciannovesimo e ventesimo secolo, di particolare fioritura in tale campo del diritto[6]: convinto che i grandi cambiamenti sociali e culturali del suo tempo e della conseguente crescente insufficienza del tradizionale approccio liberale e borghese al diritto privato, ne propugnò un rinnovamento auspicando l'avvento di un "diritto privato sociale" che fosse in grado di dare risposte alla nascente società di massa[7].
Pubblicò diverse opere giuridiche, tra cui Sistema del diritto civile e le Istituzioni di diritto civile[8].
II "rapporto con le classi dirigenti meridionali, mediato dall'attività parlamentare di alcuni esponenti di spicco della deputazione del Sud (Chimienti, Gianturco, Lacava, Chimirri, Abignente, lo stesso Tedesco) fu certamente un fattore decisivo per l'avvento dei nuovi indirizzi legislativi"[9] dell'epoca liberale: per converso, però, le prospettive di rinnovamento sociale di quel periodo furono frustrate, poco dopo la morte di Emanuele Gianturco, dal fallimento del riformismo giolittiano e, soprattutto, dalla successiva ascesa del regime fascista.
Nel 1926, nella piazza principale di Avigliano, è stato inaugurato il monumento dedicato ad Emanuele Gianturco, da cui la stessa piazza prende il nome.