Donna Douglas, pseudonimo di Doris Ione Smith (Pride, 26 settembre 1932 – Zachary, 1º gennaio 2015), è stata un'attrice e cantante statunitense.
È principalmente ricordata per il ruolo della bella campagnola Elly May Clampett nella serie televisiva The Beverly Hillbillies (1962–1971).
Lo stesso argomento in dettaglio: The Beverly Hillbillies.
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Sebbene la Douglas fosse già attiva come attrice negli anni sessanta, era ancora relativamente sconosciuta quando venne scelta tra 500 altre ragazze per lavorare insieme al veterano attore e ballerino Buddy Ebsen nella serie The Beverly Hillbillies. Il programma andò avanti per nove stagioni consecutive, dal 1962 al 1971. Alla fine del telefilm, Donna Douglas decise di intraprendere la professione di cantante gospel.
Il 10 giugno 1993, Douglas e il suo socio nella Associated Artists Entertainment Inc., Curt Wilson, intentarono una causa da 200 milioni di dollari alla Disney, a Whoopi Goldberg, Bette Midler, e alle loro case cinematografiche, dichiarando che il film Sister Act era un plagio del libro A Nun in the Closet, i cui diritti erano da loro detenuti. Douglas e Wilson affermarono anche di aver steso una sceneggiatura tratta dal libro già nel 1985. Nel 1994, Douglas e Wilson rifiutarono un'offerta da 1 milione di dollari a titolo di risarcimento. Alla fine il giudice diede ragione alla Walt Disney Pictures, e la causa venne archiviata.
Il 4 maggio 2011, Douglas citò in giudizio la Mattel e la CBS per aver utilizzato le sue sembianze per una bambola Barbie ispirata al personaggio da lei interpretato in Beverly Hillbillies senza chiedere la sua autorizzazione. In particolare fu fatto notare che la confezione della bambola "Elly May" aveva una sua foto ai tempi del telefilm.[1] Il 27 dicembre 2011, Douglas chiese un risarcimento di 75,000 dollari. La CBS e la Mattel risposero dicendo che non era necessaria l'approvazione da parte dell'attrice, in quanto il personaggio di Elly May e la sua immagine erano di proprietà del network televisivo. Alla fine la causa venne risolta in via consensuale.[2]