Tino
Sede vescovile titolare
Tiniensis
Chiesa latina
Vescovo titolaresede vacante
Istituita1925
StatoCroazia
Diocesi soppressa di Tenin
Dioecesis Tininiensis
Suffraganea diSpalato
ErettaXI secolo
Soppressa?
territorio annesso alla diocesi di Sebenico
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Tenin (o Tinnia o Tinay o Knin) (in latino: Dioecesis Tininiensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica. Per la sede titolare si usa il nome Tino (in latino: Tiniensis).

Storia

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L'antica diocesi di Tenin si trovava nell'interno della Dalmazia. Fu eretta verso il 1050 dal re Cresimiro IV di Croazia. Era suffraganea dell'arcidiocesi di Spalato (oggi arcidiocesi di Spalato-Macarsca).

Successivamente la diocesi fece parte del regno di Ungheria e i sovrani ebbero il diritto di nominarne i vescovi, che dovevano ricevere conferma dalla Santa Sede prima di essere consacrati.

In seguito all'occupazione ottomana i vescovi di Tenin furono sciolti dall'obbligo di residenza[1] e la sede non ebbe più vescovi residenziali dopo il 1622. Dopo che la regione fu occupata dai Veneziani nel 1768, i vescovi di Sebenico, che già esercitavano la giurisdizione episcopale sulle parrocchie della diocesi, furono nominati amministratori di Tenin.

Tuttavia non cessò il diritto della Corona d'Ungheria di nominare vescovi di Tenin, che però non avevano nessuna reale giurisdizione sul territorio della diocesi e svolgevano il loro ministero episcopale nel Regno d'Ungheria. Ciò nonostante l'Annuario Pontificio continuò a lungo a considerare la sede di Tenin come residenziale.[2] Ancora nel 1942 lo Schematismus (Annuario) dell'arcidiocesi di Kalocsa considera i vescovi di Tenin come suffraganei del metropolita di Kalocsa.[3]

Dal 1925 Tenin è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica con il titolo di Tino (Tinum); la sede è vacante dal 24 giugno 2022.

Cronotassi

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Vescovi

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I vescovi preceduti da * appartengono alla serie degli episcopi Croyacenses[4]. Secondo alcuni studiosi[5] questi sono vescovi di Croazia; secondo altri[6] sono vescovi di Croia in Albania.

Vescovi titolari

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Note

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  1. ^ Farlati, op. cit., IV, 299
  2. ^ Si veda ad esempio l'Annuario Pontificio del 1869, p. 221
  3. ^ [1]
  4. ^ Vedi Eubel, op. cit., II, p. 140 e III, p. 181
  5. ^ [2]
  6. ^ Ludwig von Thallóczy, Illyrisch-Albanische Forschungen, vol. I, München und Leipzig, 1916, pp. 218-219 (in nota)

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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