La demolizione selettiva è una strategia di demolizione che separa i rifiuti per frazioni omogenee orientata verso il riciclo dei materiali.[1] È un metodo di demolizione ancor oggi poco praticato perché comporta costi elevati dovuti al massiccio impiego di mano d'opera.

Una demolizione selettiva può essere orientata al fine di separare elementi riusabili da elementi non riusabili e per allontanare dai rifiuti da demolizione sostanze inquinanti.[1] La demolizione selettiva generalmente suddivide i rifiuti in[2]:

Per ottenere un prodotto di qualità è sempre necessario ricorrere ad impianti in grado di separare i materiali non inerti e le frazioni leggere.[1] I prodotti della demolizione selettiva possono essere di diverse categorie[2]:

Ad esempio, se consideriamo come elemento originario una lastra di calcestruzzo armato, seguendo lo schema dato, esso può essere trasformato in:

In un'accezione più moderna la demolizione può essere intesa come decostruzione programmata; cioè come un momento programmato che segna la fase di fine vita di un edificio contemplando contemporaneamente la fase di nascita di un altro.[3]

Note

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  1. ^ a b c Redazione Tecnica, Demolizione selettiva, cos’è e quali sono gli obiettivi, su biblus.acca.it. URL consultato il 2 maggio 2024.
  2. ^ a b Demolizioni Selettive | Decostruzione programmata, su https://virtus-srl.it/. URL consultato il 2 maggio 2024.
  3. ^ HTR Servizi | Demolizioni Selettive o Strip Out, su HTR Bonifiche. URL consultato il 2 maggio 2024.

Voci correlate

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