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Radicchiella capillare
Crepis capillaris
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaCichorioideae
TribùCichorieae
SottotribùCrepidinae
GenereCrepis
Specie C. capillaris
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaCichorioideae
TribùCichorieae
GenereCrepis
Specie C. capillaris
Nomenclatura binomiale
Crepis capillaris
(L.) Wallr., 1840

La radicchiella capillare (nome scientifico Crepis capillaris (L.) Wallr., 1840) è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Etimologia

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L'etimologia del nome generico (Crepis) non è molto chiara. In latino Crèpìs significa pantofola, sandalo e i frutti, di alcune specie di questo genere, sono strozzati nella parte mediana ricordando così (molto vagamente) questo tipo di calzare. Inoltre lo stesso vocabolo (krepis) nell'antica Grecia indicava il legno di Sandalo e anche una pianta non identificata descritta da Teofrasto.[3] Non è chiaro quindi, perché Sébastien Vaillant (botanico francese, 1669 - 1722) abbia scelto proprio questo nome per indicare il genere della presente specie.[4] L'epiteto specifico (capillaris) deriva dal latino e significa "ciglia".[5]

Il binomio scientifico di questa pianta inizialmente era Crepis virens, proposto dal botanico Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum" del 1763 (altre fonti[6] definiscono un diverso basionimo: Lapsana capillaris L.), modificato successivamente in quello attualmente accettato proposto dal botanico germanico Wallr. (1792-1857) nella pubblicazione "Erster Beitrag zur Flora hercynica" del 1840.[7]

Descrizione

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Portamento
Le foglie
Infiorescenza
I fiori

Habitus. La pianta di questa specie è una erbacea annuale (raramente può essere bienne). La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie (raramente possono essere anche bienni). Tutta la pianta è glabra (o quasi). Gli steli contengono abbondante latice amaro.[3][8][9][10][11][12][13][4][14][15]

Radici. Le radici sono grosse e verticali (dei fittoni poco profondi).

Fusto. La parte aerea del fusto è eretta con ramificazioni fin dalla base. Ogni pianta può avere al massimo 6 gambi. Il fusto è colorato di verde chiaro con venature violette. Queste piante arrivano ad un'altezza compresa tra 1 e 9 dm.

Foglie. Le foglie si dividono in basali e cauline.

Infiorescenza. Le infiorescenze sono composte da capolini (da 10 a 15) peduncolati terminali, eretti e molto numerosi; sono eretti anche prima dell'antesi. I capolini sono formati da un involucro composto da brattee (o squame) disposte su 2 serie (interne ed esterne) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tutti ligulati. L'involucro è cilindrico; alla fine è piriforme. Le squame esterne (in numero di 8) sono lunghe da 1/3 a 1/2 rispetto a quelle interne che sono lunghe 2 – 4 mm, sono tomentose all'esterno (all'interno sono glabre); quelle interne (in numero da 8 a 16) hanno margini scariosi e apici acuti; entrambe sono glabre sulla faccia interna. Il ricettacolo è privo di pagliette e inoltre è glabro. Lunghezza dei peduncoli: 5 – 65 cm. Dimensione dei capolini: 10 mm. Dimensione dell'involucro: larghezza 3 – 8 mm; lunghezza 5 – 9 mm.

Fiori. I fiori (da 20 a 60 per capolino), tutti ligulati, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[16]

Frutti. I frutti sono degli acheni senza becco e con pappo. Gli acheni di colore bruno, sono lunghi 1,4 - 2,5 mm con 10 coste (o nervature) longitudinali lisce. Sono inoltre dimorfi: quelli dei fiori esterni sono un po' incurvati. Il pappo, lungo 3 – 4 m, è bianco e soffice.

Biologia

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Distribuzione e habitat

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Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[20] – Distribuzione alpina)[21]

Fitosociologia

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Dal punto di vista fitosociologico alpino Crepis capillaris appartiene alla seguente comunità vegetale:[21]

Formazione: delle comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Classe: Molinio-Arrhenatheretea
Ordine: Arrhenatheretalia elatioris
Alleanza: Cynosurion

Tassonomia

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La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[22], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[23] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[24]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][12][13]

Crepis capillaris appartiene a un genere (Crepis) abbastanza numeroso comprendente dalle 200 alle 300 specie (secondo le varie classificazioni), diffuse soprattutto nell'emisfero boreale (Vecchio Mondo), delle quali quasi una cinquantina sono proprie della flora italiana.

Filogenesi

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Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Crepidinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Crepidinae fa parte del "quarto" clade della tribù; in questo clade è in posizione "centrale" vicina alle sottotribù Chondrillinae e Hypochaeridinae.[13]

La sottotribù è divisa in due gruppi principali uno a predominanza asiatica e l'altro di origine mediterranea/euroasiatica.[13] Da un punto di vista filogenetico, all'interno della sottotribù, sono stati individuati 5 subcladi. Il genere di questa voce appartiene al subclade denominato "Crepis-Lapsana-Rhagadiolus clade", composto dai generi Crepis L., 1753, Lapsana L., 1753 e Rhagadiolus Juss., 1789.[14] Dalle analisi Crepis risulta parafiletico (per cui la sua circoscrizione è provvisoria).[25]

Nella "Flora d'Italia" le specie italiane di Crepis sono suddivise in 4 gruppi e 12 sezioni in base alla morfologia degli acheni, dell'involucro e altri caratteri (questa suddivisione fatta per scopi pratici non ha valore tassonomico). La specie di questa voce appartiene al Gruppo 3 (gli involucri dei capolini sono pubescenti per peli ghiandolari; gli acheni sono più o meno uniformi e senza un becco distinto ma con un apice progressivamente attenuato) e alla Sezione I (a volte i peli ghiandolari sono assenti).[15]

I caratteri distintivi per la specie di questa voce sono:[15][26]

  • i capolini sono eretti prima dell'antesi;
  • dimensione dell'involucro: larghezza 3 - 8 mm; lunghezza 5 – 9 mm;
  • le brattee involucrali sono glabre nella parte interna;
  • gli involucri dei capolini sono pubescenti per peli ghiandolari nerastri;
  • gli acheni sono più o meno uniformi;
  • gli acheni sono senza un becco distinto ma con un apice progressivamente attenuato;

Il numero cromosomico della specie è: 2n = 6, 7, 9 e 12.[3][15]

Specie simili

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Allo stesso gruppo e sezione appartengono le seguenti specie:[26]

In particolare la pianta di questa voce può essere confusa con la specie Crepis neglecta L.. La negletta si differenzia in quanto è pelosa; i capolini sono eretti solo dopo l'antesi; l'involucro è meno lungo; le squame esterne sono meno lunghe; gli acheni sono più lunghi.

Altre notizie

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La crepide capillare in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:

Sinonimi

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Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

Note

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  1. ^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 1º febbraio 2022.
  3. ^ a b c eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 30 giugno 2013.
  4. ^ a b Motta 1960, Vol. 1 - pag. 767.
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 1º febbraio 2022.
  6. ^ a b EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 1º luglio 2013.
  7. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 29 giugno 2013.
  8. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 279.
  9. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  10. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  11. ^ Judd 2007, pag.517.
  12. ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, pag.183.
  13. ^ a b c d Funk & Susanna 2009, pag. 350.
  14. ^ a b Cichorieae Portal, su cichorieae.e-taxonomy.net. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  15. ^ a b c d Pignatti 2018, vol.3 pag. 1113.
  16. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  17. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  18. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  19. ^ Judd 2007, pag. 523.
  20. ^ Conti et al. 2005, pag. 81.
  21. ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 680.
  22. ^ Judd 2007, pag. 520.
  23. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  24. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  25. ^ Yin et al. 2021.
  26. ^ a b Pignatti 2018, vol.4 pag. 909.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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