Il clavioline è un sintetizzatore analogico.
Lo strumento è costituito da una tastiera e da un'unità separata composta da un amplificatore e un altoparlante. La tastiera solitamente copre tre ottave[1] e ha una serie di interruttori per alterare il tono del suono prodotto, aggiungere del vibrato (una caratteristica distintiva dello strumento),[2] e altri effetti. Il clavioline utilizza un oscillatore con valvola termoionica per produrre una forma d'onda vivace, quasi un'onda quadra, che può essere poi alterata utilizzando dei filtri passa alto e passa basso e del vibrato. L'amplificatore contribuisce a generare i caratteristici toni dello strumento, permettendo al suo utilizzatore di distorcere i suoni in molti modi diversi.[2]
Il clavioline fu inventato a Versailles dall'ingegnere francese Constant Martin nel 1947.[2][3]
Diversi modelli di clavioline furono prodotti da diverse aziende. Tra i più importanti c'erano i modelli Standard, Reverb e Concert della Selmer (Francia)[1] e quelli della Gibson (Stati Uniti d'America),[4] fabbricati negli anni cinquanta. Il modello a sei ottave che utilizza la trasposizione delle ottave venne sviluppato da Harald Bode,[5] e autorizzato dalla Jörgensen Electronic (Germania).[6] Il primo prodotto di successo della Jennings Organ Company (Regno Unito) fu l'Univox, una delle prime tastiere elettroniche autoalimentate ispirate al clavioline Selmer.[7] Il primo prototipo di Ace Tone (Giappone), il Canary S-2 (1962), era basato sul clavioline.[8]
Il clavioline venne adottato in molte registrazioni nel contesto della popular music e delle colonne sonore tra gli anni cinquanta e sessanta. Venne soppiantato dal successo del Moog.[9]