Cassette 50
raccolta di videogiochi
Il gioco Barrel Jump nella versione Commodore 64
PiattaformaAcorn Electron, Amstrad CPC, Apple II, Atari 8-bit, BBC Micro, Commodore 64, Dragon 32/64, Oric, VIC-20, ZX81, ZX Spectrum
Data di pubblicazione1983-1984
GenereRaccolta, vari
OrigineRegno Unito
SviluppoVari
PubblicazioneCascade Games
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputTastiera, joystick
SupportoCassetta, dischetto (CPC)
Seguito daCassette 4

Cassette 50 (pubblicata in Spagna con il nome Galaxy 50 - 50 Excitantes Juegos) è una raccolta di videogiochi pubblicata dalla Cascade Games a partire dal 1983 per molti modelli di home computer ed è uno dei primi esempi di shovelware - software per computer pubblicizzati più per la quantità che per la qualità dei prodotti o la giocabilità. Contiene 50 giochi in una singola cassetta.

La raccolta venne pubblicizzata per la vendita postale in riviste specializzate di computer. In seguito venne incluso un orologio da polso con calcolatrice digitale Timex con ogni acquisto[1]. Dal punto di vista economico, Cassette 50 fu un successo per il produttore. Almeno per Amstrad CPC, la Cascade pubblicò anche una raccolta analoga su floppy, intitolata Disk 50. Ci fu una sorta di seguito di scarso successo, Cassette 4[1], uscito solo per pochi computer.

Contenuto

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I giochi contenuti cambiano a seconda della piattaforma.

Acorn Electron / Commodore 64 / ZX81

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I giochi Exchange e The Force, nonostante fossero sull'elenco, mancano nella versione per Acorn Electron, abbassando così il numero di giochi sulla cassetta a soli 48.

ZX Spectrum

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Amstrad CPC

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Atari 8-bit

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Lato A

Lato B

Sviluppo

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L'idea di Cassette 50 nacque perché uno dei due fondatori della Cascade Games, Guy Wilhelmy, volle sfruttare la capacità delle cassette riempiendole con molti giochi, dato che quelle vergini da 5-10 minuti (sufficienti per un videogioco ai suoi tempi) e da 45 minuti costavano quasi uguale. Wilhelmy iniziò a programmare da casa propria, come secondo lavoro, i giochi nella versione Apple II[1]. Sviluppò poi dei sistemi per favorire la portabilità dei programmi verso altri computer[2]. Insieme all'altro fondatore Nigel Stevens, cominciarono a vendere la raccolta per ordine postale, inizialmente come due soggetti distinti che lavoravano e ricevevano gli ordini ognuno da casa propria. La Cascade Games venne costituita ufficialmente nel 1983 proprio dopo il successo di Cassette 50, che fu il suo primo prodotto[2].

In un'intervista, Matthew Lewis, l'autore di Galaxy Defence, disse che programmò il gioco quando aveva 14 anni e lo mandò in risposta a un piccolo annuncio anonimo su un giornale locale. Venne pagato 10£ per il suo gioco, ma dovette cedere tutti i diritti che aveva su di esso. Impiegò 12 ore per programmare Galaxy Defence e gli elementi grafici vennero realizzati dal padre, Ernest Lewis.[3] Anche Damon Redmond fu pagato 10£ per il suo Rabbit Raid destinato alla versione Atari 8-bit della raccolta[2]. A partire dal 1984 vennero assunti vari programmatori interni alla Cascade, che lavorarono a varie conversioni di Cassette 50, tra cui lo stesso Redmond[1].

Accoglienza

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I giochi, programmati quasi tutti in BASIC, sono spesso ritenuti di bassa qualità. Vennero descritti come "così brutti che causano sconforto fisico"[4], "più che osceni"[5] e "una raccolta di sterco".[6] La pessima qualità dei giochi ispirò le annuali Crap Games Competitions (come la comp.sys.sinclair Crap Games Competition[7] e la C64 Crap Game Compo[8]) e un ormai defunto sito dedicato alla recensione di giochi brutti.[9]

Tuttavia le recensioni della critica ai tempi dell'uscita della raccolta, per quanto non frequenti, non furono necessariamente negative. Una valutazione positiva venne data alla versione Oric dalla rivista francese Théoric; secondo la rivista i programmi non sono mal realizzati, e il fatto di essere scritti in BASIC non protetto era utile per chi programma e vuole studiarne il codice sorgente[10]. Anche la britannica Games Computing che recensì la versione Commodore 64, pur dubitando che l'interesse della raccolta sia all'altezza di quello di un singolo gioco di qualità, considera la modificabilità dei programmi in BASIC un valore aggiunto per l'apprendimento[11].

Le vendite di Cassette 50 furono in ogni caso ottime[2], e anche la successiva aggiunta dell'orologio-calcolatrice in offerta diede i suoi frutti[1]. Il 40% delle vendite totali derivarono da ordini postali[2]. Perfino i postini dovettero consegnare sacchi di ordini direttamente negli uffici della Cascade Games, poiché la cassetta postale era divenuta insufficiente[12]. Grazie al successo duraturo di Cassette 50 la Cascade decollò, e poté poi dedicarsi anche allo sviluppo di giochi di alta qualità[13].

Note

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  1. ^ a b c d e Retro Gamer 109, p. 44.
  2. ^ a b c d e Retro Gamer 109, p. 43.
  3. ^ (EN) Cassette 50: the interview, su pixelatron.com, 13 agosto 2010. URL consultato il 3 luglio 2017.
  4. ^ (EN) James Nation, Rewind Issue 1: Cassette 50 III, su RWD Magazine. URL consultato il 3 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2007).
  5. ^ (EN) Blitz 50, su PeeJays Remakes. URL consultato il 3 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2007).
  6. ^ (EN) Derek Yu, Somewhere Beyond Cassette 50, su TIGSource, 10 agosto 2006. URL consultato il 3 luglio 2017.
  7. ^ (EN) The CSS Crap Games Competition, su deKay's Lofi-Gaming. URL consultato il 3 luglio 2017.
  8. ^ (EN) C64 Crap Game Compo 2005, su pouët.net. URL consultato il 3 luglio 2017.
  9. ^ (EN) Somewhere Beyond Cassette 50 saved in the Web Archives, su Glorious Trainwrecks, 27 febbraio 2012. URL consultato il 3 luglio 2017.
  10. ^ Théoric 6.
  11. ^ Games Computing 11/84.
  12. ^ Retro Gamer 109, p. 47.
  13. ^ Retro Gamer 109, p. 45.

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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