Braccio di Ferro
serie regolare a fumetti
Lingua orig.italiano
PaeseItalia
TestiAlberico Motta, Maurizio Amendola, Sauro Pennacchioli, Roberto Viesi
DisegniAlberico Motta, Sandro Dossi, Tiberio Colantuoni, Pierluigi Sangalli, Maurizio Amendola, Roberto Viesi
EditoreEdizioni Bianconi
1ª edizionedicembre 1963 – gennaio 1994
Albi817 (completa)
Genereumoristico

Braccio di Ferro è stata una serie a fumetti incentrata sull'omonimo personaggio pubblicata in Italia dal 1963 al 1994, iniziò nel 1963/64 e proseguì con la numerazione ad annate fino al 1974. Dal 1975 al 1994 invece la numerazione fu progressiva e l'ultimo numero che uscì, del gennaio 1994, fu il 593. Editoriale Metro fondata dall'editore Renato Bianconi contenente storie inedite realizzate in Italia[1] caratterizzate da una profonda rivisitazione del personaggio originario, modificandone i contenuti per potersi rivolgere a un pubblico molto giovane.[2] Queste storie italiane del personaggio, realizzate appositamente per l'editore Bianconi, presentano una propria originalità rinominando alcuni personaggi[3] e introducendone di nuovi[4] o recuperandone altri poco presenti nella versione originaria americana conferendogli qui maggiore risalto[5][6].

Storia editoriale

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La serie venne pubblicata prevalentemente con periodicità mensile tra dicembre 1963 e gennaio 1994;[2] negli ultimi anni venne edita totalmente a colori proponendo personaggi rivisitati nell'abbigliamento (il protagonista in camicia, Pisellino con scarpe e calzoncini, Poldo con occhiali scuri e berretto) e storie con una disposizione delle vignette più libera della cosiddetta gabbia di vignette disposte su tre strisce; inoltre vi sono diversi stili in cui il personaggio viene reso, uno più magro che viene identificato come B.d.F. e l'altro dai lineamenti meno marcati e più arrotondati che spesso è chiamato Popeye e che imita maggiormente il modello originale.

Oltre a questa serie ne vennero realizzate molte altre in parallelo come Popeye o Super Braccio di Ferro che ristampavano le storie della serie originale e caratterizzate anch'esse da una lunga vita editoriale[7][8]. Fra i vari autori, Alberico Motta è stato lo sceneggiatore principale mentre i disegni sono opera di Sandro Dossi, Tiberio Colantuoni e Pierluigi Sangalli, autore anche delle copertine[1]; autori più sporadici furono Maurizio Amendola (storie e disegni), Sauro Pennacchioli (storie) e, dal 1977 al 1980, Roberto Viesi[9] (storie e disegni). Successivamente alla chiusura della collana venne ideato "Nuovo Braccio di Ferro", un mensile pubblicato dal 1996 al 2000 per 55 numeri che proponeva generalmente una o due storie inedite a colori e ristampe in bianco e nero[10]. Molto diffuse anche la vendita di albi in cui venivano raggruppati più giornalini di annate diverse[senza fonte].

Le avventure erano adatte a un pubblico molto giovane ma non mancavano allusioni alla cronaca e ai costumi contemporanei in genere con punti di vista piuttosto reazionari: ad esempio, in un episodio Braccio di Ferro prende a pugni gli Skassos, musicisti che appaiono ispirati agli Skiantos. Nei primi anni novanta la casa editrice si sforzò di rendere i vari personaggi e le storie più contemporanee e legate con l'attualità (ecologia, computer, cellulari) seguendo la formula già intrapresa da altri fumetti per ragazzi come Topolino. Il nuovo modello degli anni novanta risultò efficace poiché presentava i personaggi in modo nuovo, con un abbigliamento e uno stile più contemporaneo e in contesti eterogenei a vantaggio delle storie e della trama.[senza fonte]

Elenco delle ristampe

Molteplici le collane e le raccolte uscite nel corso degli anni, che associano con nomi differenti lo stesso prodotto con uscite originali o con raccolte delle migliori storie. Vi sono inoltre alcune collane con la copertina dedicata anche a personaggi di contorno come Timoteo, Poldo, Trinchetto.

Comprimari

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Note

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  1. ^ a b Braccio di Ferro, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 2 febbraio 2017.
  2. ^ a b Il primo Linus - uBC Fumetti, su ubcfumetti.com. URL consultato il 17 maggio 2017.
  3. ^ la strega del mare diventa la strega Bacheca mentre il papà di Braccio di Ferro diventa Trinchetto, a causa della sua passione per il vino
  4. ^ come il gigante Grissino
  5. ^ come ad esempio i temibili Ming, stirpe di gnomi malvagi che mirano alla conquista del mondo
  6. ^ Braccio di Ferro - L'irresistibile fumetto Popeye di Segar, su slumberland.it. URL consultato il 17 maggio 2017.
  7. ^ Popeye, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 2 febbraio 2017.
  8. ^ Guida Fumetto Italiano, Super Braccio di Ferro, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 15 novembre 2018.
  9. ^ Roberto Viesi grafico illustratore, su robertoviesi.altervista.org. URL consultato il 2 febbraio 2017.
  10. ^ Nuovo Braccio di Ferro, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 2 febbraio 2017.
  11. ^ Gran Braccio di Ferro, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 22 maggio 2017.
  12. ^ Okey Braccio, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 22 maggio 2017.
  13. ^ Gran Popeye Braccio di Ferro, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 22 maggio 2017.

Voci correlate

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