Augusto Ponzio

Augusto Ponzio (San Pietro Vernotico, 17 febbraio 1942) è un filosofo e semiotico italiano.

È Professore Emerito, ordinario di filosofia e teoria dei linguaggi, dell'Università di Bari "Aldo Moro".

Ha contribuito come curatore e traduttore alla diffusione in Italia e all'estero del pensiero di Pietro Ispano, Michail Bachtin, Emmanuel Lévinas, Karl Marx, Ferruccio Rossi-Landi, Adam Schaff e Thomas Albert Sebeok.

Nella sua ricerca sui segni e sul linguaggio, di questi autori ha ripreso ciò che soprattutto li accomuna, malgrado le loro differenze, vale a dire l'idea dell'imprescindibilità, qualsiasi sia l'oggetto di studio, e per quanto specializzata ne sia l'analisi, dalla vita dell'individuo umano nella concreta singolarità del suo coinvolgimento senza alibi nel destino degli altri.

Biografia

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Il 28 giugno del 1966 si laurea in Filosofia all'Università degli Studi di Bari, con una tesi in Filosofia teoretica, con relatore Giuseppe Semerari, sulla fenomenologia della relazione interpersonale, con particolare riferimento a Totalité et Infini di Emmanuel Lévinas. La sua tesi viene pubblicata nel 1970, ed è la prima monografia mondiale su Emmanuel Lévinas.

Fino al 1970 è stato assistente ordinario di Filosofia morale nella stessa Università, e dal 1969 è professore ordinario di Filosofia nei licei e istituti magistrali di Brindisi, Francavilla Fontana, Terlizzi, Bari.

Dal 1970 è incaricato dell'insegnamento di Filosofia del linguaggio nella Facoltà di lingue e letterature straniere nell'Università degli Studi di Bari, e dal 1980 è professore ordinario di questa disciplina. Nello stesso anno scrive la prima monografia a livello mondiale su Michail Bachtin.

Dopo aver fondato e diretto dal 1981 al 1999 l'Istituto di Filosofia del linguaggio della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università degli Studi di Bari, è stato il direttore del Dipartimento di Pratiche Linguistiche e Analisi dei Testi della stessa Università dal 1999 al 2005. Nell'Università di Bari, ha insegnato:

Nel 2015, nella medesima Università, viene nominato Professore Emerito ed attualmente è stato nominato “Cultore della Materia”.

Dal 1988 è coordinatore del corso di dottorato in Teoria del Linguaggio e Scienze dei Segni, che, dal 2006, e come indirizzo dal 2010, fa parte della Scuola di dottorato in Scienze umane.

Ha diretto la collana “Teoria del linguaggio e della letteratura” della Dedalo (Bari) e, con Ferruccio Rossi-Landi, la rivista Scienze umane, ed è stato condirettore della rivista Lectures, fondata da Vito Carofiglio. Dirige con Maria Solimini la collana “Segni di Segni” dell'Adriatica Editrice di Bari e la collana “Antropologia dell'alterità” delle Edizioni dal Sud di Bari. Dirige inoltre con Patrizia Calefato la serie gialla, dedicata a tematiche filosofico-linguistiche e semiotiche della collana "Strumenti" delle edizioni Graphis di Bari. Con Susan Petrilli e Cosimo Caputo dirige la collana “Di-segno-in-segno” delle edizioni Manni di Lecce.

Nel 1989 fonda insieme a Claude Gandelman la serie annuale Athanor. Arte, Letteratura, Semiotica, Filosofia, edita da Longo, Ravenna, di cui dal 1998 dirige la nuova serie, inaugurata con l'editore Manni di Lecce e attualmente edita da Meltemi, Roma.

Fa parte del comitato scientifico della rivista Giano. Pace ambiente problemi globali, Cuen, Napoli e del comitato scientifico di Millepiani, Mimesis, Milano.

Dirige dal 1990 la serie “Athanor. Semiotica, filosofia, arte, letteratura”, ora collana delle Edizioni Mimesis, a partire dal vol. XXV, 18, 2015, Scienze dei linguaggi e linguaggi delle scienze. Intertestualità, interferenze, mutuazioni, a cura di Suasan Petrilli.

Nelle Edizioni Guerra (Perugia) ha pubblicato Enunciazione e testo letterario nell'insegnamento dell'italiano come LS, 2001, II ed. 2010; Linguistica generale, scrittura letteraria e traduzione, 2004, II ed. 2007; Da dove verso dove. L'altra parola nella comunicazione globale, 2009; A mente. Processi cognitivi e formazione linguistica, 2007. È del gennaio 2016 il libro in collaborazione con Susan Petrilli, Lineamenti di semiotica e di filosofia del linguaggio. Inoltre fa parte della redazione della rivista “Cultura & comunicazione” edita della stessa casa editrice.

Tra gli altri suoi libri: Man as Sign (Mouton De Gruyter 1990), Signs, Dialogue, and Ideology (John Benjamins 1993), Sujet et altérité. Sur E. Lévinas (L'Harmattan 1995), Introduzione a M. Bachtin (Bompiani 2003, nuova ed. 2015); Semiotics Unbounded, con S. Petrilli (Toronto University Press 2005); E. Levinas, Globalisation, and Preventive Peace (Legas 2009), L'écoute de l'autre (L'Harmattan 2009), A revolusão bachtiniana (Contexto 2012).

Tra le sue traduzioni (dal francese, dal russo, dal latino medievale dal tedesco): Il discorso amoroso. Seminario 1974-1976 di Roland Barthes (Mimesis 2015) e Michail Bachtin e il suo circolo, Opere 1919-1930, in collab. con Luciano Ponzio, testo russo a fronte (Bompiani, collana “Il pensiero Occidentale” diretta da Giovanni Reale, 2014); Summule logicales di Pietro Ispano (Bompiani 2010); Manoscritti matematici di Karl Marx (Spirali 2006).

Il pensiero

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Di seguito alcuni cenni ai concetti essenziali del pensiero di Augusto Ponzio.

Filosofia del linguaggio e semiotica

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«La filosofia come professione, come istituzione, presuppone una filosofia propria del linguaggio, che si esprime nella tendenza del linguaggio al plurilinguismo dialogico, alla correlazione dialogica delle lingue e dei linguaggi di cui sono fatte, una filosofia del linguaggio, in cui del linguaggio è da intendersi come genitivo soggettivo: un filosofare del linguaggio, che consiste nella pluridiscorsività dialogizzata[1]

I campi di studio e di ricerca di Augusto Ponzio, sono la semiotica e filosofia del linguaggio. "Filosofia del linguaggio" è l'espressione che meglio esprime l'orientamento dei suoi studi e come egli affronta i problemi relativi alla semiotica dal punto di vista della filosofia del linguaggio, alla luce degli ultimi sviluppi delle scienze dei segni, dalla linguistica alla biosemiotica.

In tal senso il suo approccio può essere più propriamente definito come di pertinenza della semiotica generale, anche se Augusto Ponzio si occupa di semiotica generale, in termini di critica. La semiotica generale di Augusto Ponzio, supera l'illusoria separazione tra le discipline umanistiche, da una parte, e quelle logico-matematiche e le scienze naturali, dall'altra, evidenziando invece la condizione di interconnessione tra le scienze. La sua ricerca semiotica si riferisce a diversi campi e discipline, praticando un approccio che è trasversale e interdisciplinare, o come direbbe lui stesso "indisciplinato"[2].

Augusto Ponzio si occupa di semiotica, di linguistica e delle altre scienze dei linguaggi e dei segni, nel senso della “filosofia del linguaggio”, intendendo “del linguaggio” non come indicazione dell'oggetto della filosofia, della filosofia che si occupa del linguaggio, ma come “la filosofia” del linguaggio stesso, come la sua “attitudine al filosofare”.

"Filosofia del linguaggio" intesa come filosofia del dialogo, apertura all'altro, disposizione all'alterità, arte dell'ascolto, messa in crisi del monolinguismo, del monologismo, inventiva, innovazione, creatività che nessun ordine del discorso, nessuna delimitazione dei luoghi comuni dell'argomentare, può controllare o impedire.

Genere, identità e alterità

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Per Augusto Ponzio il genere, come ogni insieme, uniforma indifferentemente, cancella le differenze tra coloro che ne fanno parte, e implica l'opposizione altrettanto indifferente con coloro che fanno parte del genere opposto. Ogni genere a cui l'identità si appella per affermare la sua appartenenza, per esempio comunitaria, etnica, sessuale, nazionale, di credo, di ruolo, di mestiere, di condizione sociale, è in opposizione a un altro genere: bianco/nero; uomo/donna; comunitario/extracomunitario; connazionale/straniero; professore/studente.

Augusto Ponzio afferma che ogni differenza-identità, ogni differenza di genere, al suo interno, è cancellazione della differenza singolare e ogni genere, che ogni identità presuppone, in quanto basato sull'indifferenza e sull'opposizione, prevede il conflitto.

L'unica differenza non indifferente e non oppositiva è la differenza singolare, fuori identità, fuori genere, come direbbe lui “sui generis”: è l'alterità. Alterità intesa come relazione con l'altro, alterità assoluta, di unico a unico, in cui ciascuno è insostituibile e non indifferente. Un'alterità che l'identità rimuove e censura, relega nel privato, ma che ciascuno vive e riconosce come vera relazione con l'altro[3].

Opere

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Monografie

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Curatele

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Di seguito l'elenco dei libri a cura di Augusto Ponzio, salvo dove diversamente specificato. In alcuni di questi sono presenti introduzioni, presentazioni e/o traduzioni ad opera di Augusto Ponzio.

Note

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  1. ^ La filosofia del linguaggio, Bari, Edizioni Laterza, 2011.
  2. ^ Susan Petrilli (a cura di) La filosofia del linguaggio come arte dell'ascolto / Philosophy of Language as the Art of Listening, Sulla ricerca scientifica di Augusto Ponzio, Bari, Edizioni dal Sud, 2007
  3. ^ Augusto Ponzio, Athanor. La trappola mortale dell'identità, Roma, Meltemi Editore, 2009. ISBN 978-88-8353-699-1.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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