Per la vastità e la rilevanza della produzione (che ricopre praticamente tutti i generi letterari ed è raccolta in circa cinquanta volumi, a cui se ne aggiungono ventidue di corrispondenze), il suo nome affianca il norvegeseHenrik Ibsen all'apice della tradizione letteraria scandinava e raggiunge per riconoscimento unanime un seggio tra i massimi artisti letterati del mondo.
La vita di Strindberg fu tumultuosa, tessuta di esperienze complesse e scelte radicali e contraddittorie, a tratti rivolta contemporaneamente a molteplici discipline non direttamente attinenti alla figura ufficialmente letteraria dell'autore: scultura, pittura e fotografia, chimica, alchimia, teosofia. Sintomi di una rottura intima del proprio animo con la dimensione convenzionale del tempo e del vivere, elementi dunque reciprocamente contaminati nell'atto creativo e fondamentali per la sua interpretazione.
August Strindberg nacque terzo figlio di Carl Oskar Strindberg ed Eleonora Ulrika Norling, d'estrazione piccolo borghese il primo, commissionario di battelli a vapore, cameriera la seconda, un'unione già densa di contrasti per l'autore che la farà emergere nell'opera autobiografica Il figlio della serva (Tjänstekvinnans son I-V, 1886-1909).
Strindberg si diplomò nel 1867, intraprendendo gli studi di filologia e medicina per finanziare i quali si mantenne per un periodo insegnando in una Folkskola. Tentata e fallita la via di una carriera come attore, nel 1870 decise finalmente di iscriversi all'Università di Uppsala, iniziando a sperimentare la creazione letteraria.
Siri Strindberg von Essen, 1882, fotografata da Gösta Florman. Swedish Performing Arts Agency, Stoccolma, SveziaAugust Strindberg, Autoritratto con i bambini Karin, Hans e Greta a Gersau, 1886, fotografia. Biblioteca nazionale svedese, Stoccolma, Svezia
La sua condizione economica lo costrinse dopo soli due anni ad abbandonare gli studi e a ritornare nella capitale, ma nel 1874 poté lavorare come giornalista per il quotidiano Dagens Nyheter e soprattutto accedere alla mansione di bibliotecario reale nella Biblioteca reale (Kungliga Biblioteket) fino al 1882. Nel 1877 si sposò con l'attrice finnosvedese Siri von Essen, dalla quale ebbe i figli Karin, Greta e Hans rispettivamente nel 1880, nel 1881 e nel 1884.
L'esordio vero e proprio avvenne nel 1879 con l'uscita de La camera rossa (Röda Rummet), mentre l'opera Maestro Olof (Mäster Olof), concepita già nel 1871 e che attira costantemente le aspettative di Strindberg, è respinta dai teatri e deve attendere il 1881 per essere rappresentata.
Negli anni successivi compose un'opera storica, Il popolo svedese (Svenska folket, 1881-1882) e il romanzo Il nuovo regno (Den nya riket, 1882). Queste opere erano composte in uno stile realista e rivolte con una forte critica a tutte le istituzioni sociali. Venne così fortemente discusso e criticato da sentirsi motivato a trasferirsi a Parigi (1883) e, più tardi, in Svizzera.
Assieme a Siri e ai bambini si aggiunse alla comunità scandinava di artisti a Grez. Durante il soggiorno all'estero continuò a scrivere e pubblicare romanzi come Sposarsi (Giftas, 1884-1886, dodici racconti di cui uno intitolato La casa delle bambole scritto in risposta al dramma di IbsenCasa di bambola), i romanzi autobiografici come Il figlio della serva (Tjänstekvinnans son, 1886) e Apologia di un pazzo (En dåres försvarsdal, 1886-1887), le pièceIl padre (Fadren, 1887) e altri drammi critici delle realtà sociali come La signorina Giulia (Fröken Julie, 1888) e i saggi contenuti in Utopie nella realtà (Utopier i verkligheten, 1885). La prima parte della raccolta di novelle Sposarsi suscitò le accuse di blasfemia che alimentarono il cosiddetto Processo-Giftas (Giftas-Processen). Altri lavori valsero a Strindberg l'etichetta di misogino in tutta l'Europa.
Egli, comunque, almeno fino al 1889 sarebbe stato lontano dalla patria. Un lungo periodo durante il quale la relazione con Siri von Essen si compromise fino ad assumere una tensione paragonabile a quella incarnata dai personaggi femminili delle sue opere. In seguito si risposò altre due volte, con Frida Uhl (dal 1893 al 1897) e con Harriet Bosse (da 1901 al 1904), ma entrambi i matrimoni si conclusero dopo breve tempo.
Nel 1907 fondò con A. Falk il Teatro Intimo di Stoccolma, creato sul modello del Kammerspielhaus di Max Reinhardt, dove mettere in scena gli innovativi Drammi da camera.
Morì a Stoccolma nel 1912. Ai suoi funerali si formò un corteo spontaneo di lavoratori; questo perché negli ultimi anni della sua vita egli sostenne la loro causa.
«Verrà, comunque, forse un giorno in cui saremo tanto avanzati, così illuminati, da poter osservare con indifferenza lo spettacolo brutale, cinico, crudele, che ci propone l'esistenza. Allora avremo disinnescato gli strumenti inferiori ed inattendibili di pensiero detti sentimenti, divenuti superflui e nocivi per la maturazione dello strumento di giudizio.»
(August Strindberg, prefazione a La signorina Julie[1])
Tempo di fermenti o Età di fermenti (Jäsningstiden, 1886)
Il figlio della serva (Tjänstekvinnans son, 1886) [romanzo autobiografico]
Gli abitanti di Hemsö o La gente di Hemsö o Gli isolani di Hemsö (Hemsöborna, 1887)
Autodifesa di un folle o L'arringa di un pazzo (Le Plaidoyer d’un fou, 1888) [originale scritto in francese], trad. di Giuseppe De Col, Milano, SE, 1989; trad. di Francesco Bergamasco, Milano, Adelphi, 2016.
Ciandala (Tschandala, 1888), trad. di Franco Perrelli, Milano, SugarCo, 1984; Milano, SE, 1995.
Mare aperto (I havsbandet, 1890), trad. di Fulvio Ferrari, Milano, Mondadori, 1986.
Una strega (En haxa, 1890), trad. di Maria Pia Muscarello, Torino, Libreria Stampatori, 2004.
Inferno, 1897, trad. di Carlo Picchio, Roma, Newton Compton, 1994, Luciano Codignola, Milano, Mondadori, 2004.
Il chiostro o L'abbazia (Klostret, 1898), trad. di Marco Scovazzi, Milano, Rizzoli, 1970; trad. di Franco Moccia, Milano, Il formichiere, 1978.
Solo (Ensam, 1903), trad. di Franco Perrelli, Milano, Carbonio, 2021.
La festa del coronamento o Lampada verde (Taklagsöl, 1907), trad. di Franco Perrelli, Milano, Carbonio, 2022.
Bandiere nere (Svarta fanor, 1907)
Il capro espiatorio o La vittima (Syndabocken, 1907), trad. di Franco Perrelli, Milano, Sugarco, 1987; Milano, Carbonio, 2023.
L'Olandese (Holländarn, 1918), trad. di Franco Perrelli, Milano, Iperborea, 1991 [frammento incompiuto, pubblicato postumo].
Svenska folket i helg och söcken, i krig och i fred, hemma och ute; eller, Ett tusen år av svenska bildningens och sedernas historia, vol. I, 1881; vol. II, 1882
Det nya riket, 1882
Likt och olikt, 1884
August Strindbergs lilla katekes för underklassen, 1884
Kvarstadsresan, 1885 [autobiografia in forma di lettere]
Vivisectioner, 1887
Blomstermaalningar och djurstycken ungdomen tillaegnade, 1888
Bland franska boender, 1889
Om modern drama och modern teater, 1889
Tryckt och otryckt, 1890-1897
Les Relations de la France avec la Suede jusqu'a nos jours, 1891
Antibarbarus, 1892
Jardin des plantes, 1896
Diari occulti, (1896-1908)
Hortus Merlini: Lettres sur la chimie; Sylva sylvarum, 1897
Svensk natur, 1897
Typer och prototyper inom mineralkemien: Festskrift till firandet af Berzelii femtioaarsminne, 1898
Jakob brottas, 1898
Vaerldshistoriens mystik, 1901
Oeppna brev till Intima Teatern, 1903
En blaa bok, 4 voll., 1907-1912
Discorso alla nazione svedese (Tal till Svenska Nationen om olust i landet, levernet, litteraturen och laerdomen ... Sjunde upplagan), 1910
Författaren: En sjåls utvecklingshistoria, 1910
Lo stato popolare (Folkstaten: Studier till en stundande författningsrevision), 1910
La regista e produttrice cinematografica norvegese Unni Straume ha realizzato nel 1994 il lungometraggio Drømspel, un nuovo adattamento ispirato all'opera drammatica Il Sogno del drammaturgo svedese.
(EN) Museo dedicato all'autore a Stoccolma, su strindbergsmuseet.se. URL consultato il 2 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 1998).
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