Johan August Strindberg

Johan August Strindberg (AFI: [ˈǒːɡɵst ˈstrɪ̂nːdbærj]; Stoccolma, 22 gennaio 1849Stoccolma, 14 maggio 1912) è stato un drammaturgo, scrittore e poeta svedese.

Per la vastità e la rilevanza della produzione (che ricopre praticamente tutti i generi letterari ed è raccolta in circa cinquanta volumi, a cui se ne aggiungono ventidue di corrispondenze), il suo nome affianca il norvegese Henrik Ibsen all'apice della tradizione letteraria scandinava e raggiunge per riconoscimento unanime un seggio tra i massimi artisti letterati del mondo.

La vita di Strindberg fu tumultuosa, tessuta di esperienze complesse e scelte radicali e contraddittorie, a tratti rivolta contemporaneamente a molteplici discipline non direttamente attinenti alla figura ufficialmente letteraria dell'autore: scultura, pittura e fotografia, chimica, alchimia, teosofia. Sintomi di una rottura intima del proprio animo con la dimensione convenzionale del tempo e del vivere, elementi dunque reciprocamente contaminati nell'atto creativo e fondamentali per la sua interpretazione.

Fu il destinatario di uno dei biglietti della follia di Friedrich Nietzsche.

Biografia

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August Strindberg, Autoritratto, fotografia, 1886. Biblioteca nazionale svedese, Stoccolma, Svezia

August Strindberg nacque terzo figlio di Carl Oskar Strindberg ed Eleonora Ulrika Norling, d'estrazione piccolo borghese il primo, commissionario di battelli a vapore, cameriera la seconda, un'unione già densa di contrasti per l'autore che la farà emergere nell'opera autobiografica Il figlio della serva (Tjänstekvinnans son I-V, 1886-1909).

Strindberg si diplomò nel 1867, intraprendendo gli studi di filologia e medicina per finanziare i quali si mantenne per un periodo insegnando in una Folkskola. Tentata e fallita la via di una carriera come attore, nel 1870 decise finalmente di iscriversi all'Università di Uppsala, iniziando a sperimentare la creazione letteraria.

Siri Strindberg von Essen, 1882, fotografata da Gösta Florman. Swedish Performing Arts Agency, Stoccolma, Svezia
August Strindberg, Autoritratto con i bambini Karin, Hans e Greta a Gersau, 1886, fotografia. Biblioteca nazionale svedese, Stoccolma, Svezia

La sua condizione economica lo costrinse dopo soli due anni ad abbandonare gli studi e a ritornare nella capitale, ma nel 1874 poté lavorare come giornalista per il quotidiano Dagens Nyheter e soprattutto accedere alla mansione di bibliotecario reale nella Biblioteca reale (Kungliga Biblioteket) fino al 1882. Nel 1877 si sposò con l'attrice finnosvedese Siri von Essen, dalla quale ebbe i figli Karin, Greta e Hans rispettivamente nel 1880, nel 1881 e nel 1884.

L'esordio vero e proprio avvenne nel 1879 con l'uscita de La camera rossa (Röda Rummet), mentre l'opera Maestro Olof (Mäster Olof), concepita già nel 1871 e che attira costantemente le aspettative di Strindberg, è respinta dai teatri e deve attendere il 1881 per essere rappresentata.

Negli anni successivi compose un'opera storica, Il popolo svedese (Svenska folket, 1881-1882) e il romanzo Il nuovo regno (Den nya riket, 1882). Queste opere erano composte in uno stile realista e rivolte con una forte critica a tutte le istituzioni sociali. Venne così fortemente discusso e criticato da sentirsi motivato a trasferirsi a Parigi (1883) e, più tardi, in Svizzera.

Assieme a Siri e ai bambini si aggiunse alla comunità scandinava di artisti a Grez. Durante il soggiorno all'estero continuò a scrivere e pubblicare romanzi come Sposarsi (Giftas, 1884-1886, dodici racconti di cui uno intitolato La casa delle bambole scritto in risposta al dramma di Ibsen Casa di bambola), i romanzi autobiografici come Il figlio della serva (Tjänstekvinnans son, 1886) e Apologia di un pazzo (En dåres försvarsdal, 1886-1887), le pièce Il padre (Fadren, 1887) e altri drammi critici delle realtà sociali come La signorina Giulia (Fröken Julie, 1888) e i saggi contenuti in Utopie nella realtà (Utopier i verkligheten, 1885). La prima parte della raccolta di novelle Sposarsi suscitò le accuse di blasfemia che alimentarono il cosiddetto Processo-Giftas (Giftas-Processen). Altri lavori valsero a Strindberg l'etichetta di misogino in tutta l'Europa.

Egli, comunque, almeno fino al 1889 sarebbe stato lontano dalla patria. Un lungo periodo durante il quale la relazione con Siri von Essen si compromise fino ad assumere una tensione paragonabile a quella incarnata dai personaggi femminili delle sue opere. In seguito si risposò altre due volte, con Frida Uhl (dal 1893 al 1897) e con Harriet Bosse (da 1901 al 1904), ma entrambi i matrimoni si conclusero dopo breve tempo.

Nel 1907 fondò con A. Falk il Teatro Intimo di Stoccolma, creato sul modello del Kammerspielhaus di Max Reinhardt, dove mettere in scena gli innovativi Drammi da camera.

Morì a Stoccolma nel 1912. Ai suoi funerali si formò un corteo spontaneo di lavoratori; questo perché negli ultimi anni della sua vita egli sostenne la loro causa.

«Verrà, comunque, forse un giorno in cui saremo tanto avanzati, così illuminati, da poter osservare con indifferenza lo spettacolo brutale, cinico, crudele, che ci propone l'esistenza. Allora avremo disinnescato gli strumenti inferiori ed inattendibili di pensiero detti sentimenti, divenuti superflui e nocivi per la maturazione dello strumento di giudizio.»

Opere

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August Strindberg, Marina con scogliera, 1894, olio su cartone, 39,9 x 30,0 cm. Museo d'Orsay, Parigi, Francia
August Strindberg, Marina, olio su cartone, 1894. Museo nazionale di Stoccolma, Svezia
August Strindberg, La città, olio su tela, 1903. Museo nazionale di Stoccolma, Svezia

Strindberg scrisse cinquantotto drammi e un'autobiografia (nove volumi, Il figlio della serva, 1886-1903).

Teatro

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Romanzi

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Raccolte di racconti

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Raccolte poetiche

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Saggistica

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Altro

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Adattamenti

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Ett Drömspel (in inglese: A Dream Play) è un film per la televisione del 1963 diretto da Ingmar Bergman e tratto dal lavoro teatrale di August Strindberg.

La regista e produttrice cinematografica norvegese Unni Straume ha realizzato nel 1994 il lungometraggio Drømspel, un nuovo adattamento ispirato all'opera drammatica Il Sogno del drammaturgo svedese.

Note

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  1. ^ (IT) August Strindberg, La contessina Julie, Traduzione di Gherardo Guerreri, Einaudi, 1988, p. xvii.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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