Angioletta Coradini (Rovereto, 1º luglio 1946Roma, 4 settembre 2011[1]) è stata un'astrofisica italiana, tra le più importanti figure italiane delle scienze dello spazio[2].

Biografia

Nel 1970 conseguì la laurea in fisica all'Università di Roma, città alla quale la sua attività di ricerca rimase sempre legata, dapprima attraverso l'università, poi al Consiglio Nazionale delle Ricerche dove è stata assunta nel 1975 e successivamente all'Istituto Nazionale di Astrofisica.

I primi studi di geologia, compiuti nel golfo di Cagliari, le guadagnarono un notevole credito internazionale, tanto che Angioletta Coradini, al reparto di Planetologia del CNR, fu tra le prime persone cui la NASA affidò l'esame dei reperti lunari prelevati nel corso delle missioni del Programma Apollo.

Fu direttrice dell'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario dell'Istituto Nazionale di Astrofisica dal 2001 al 2010.

Collaborazioni a missioni ESA e NASA

Ha collaborato nella sua carriera con numerose missioni dell'Agenzia Spaziale Europea e della NASA, lavorando come PI (Principal Investigator) di numerosi spettrometri a immagine. Il primo strumento VIMS è stato concepito per la missione Cassini-Huygens lanciata nel 1997 per esplorare Saturno, frutto di una collaborazione NASA-ESA-ASI. Per VIMS, Angioletta Coradini è stata responsabile del canale VIMS-V e Team Member dello strumento. A lei, in qualità di PI, e al gruppo di ricerca da lei diretto, fu affidata la progettazione di VIRTIS (Visible and Infrared Thermal Imaging Spectrometer), lo spettrometro utilizzato sulla sonda Rosetta, missione ESA che ha raggiunto la superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, con un rendez-vous ravvicinato avvenuto il 12 novembre 2014. È stata PI dello strumento VIR a bordo della missione Dawn diretta a Cerere e Vesta, asteroidi della fascia principale. È stata inoltre PI dello strumento Ma_Miss (Mars Multispectral Imager for Subsurface Studies) e dello strumento JIRAM per la missione Juno - sviluppata nell'ambito del Programma New Frontiers della NASA - che ha come scopo lo studio magnetosfera di Giove.

Si devono sempre alle sue ricerche strumenti utilizzati per le osservazioni di Marte e Venere rispettivamente a bordo delle missioni Mars Express e Venus Express dell'ESA.

Altri incarichi scientifici di rilievo in progetti internazionali

Riconoscimenti

Ultimi anni

La fase conclusiva della sua vita è stata segnata dalla lotta contro il cancro che l'aveva colpita nel 2010.

Gli ultimi anni della sua carriera professionale erano stati turbati da un rapporto conflittuale con i vertici dell'ente di ricerca. Il 17 maggio 2009 un decreto del presidente dell'INAF, Tommaso Maccacaro, l'aveva rimossa dalla carica di direttrice dell'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario[7][8]. Contro la determinazione della presidenza Angioletta Coradini aveva presentato ricorso al Giudice del lavoro del tribunale di Roma, che il 15 luglio 2009 si era pronunciato in suo favore, disponendone il reintegro con ordinanza, immediatamente esecutiva, firmata dal giudice Irene Ambrosi[8]. Alla decisione del giudice l'INAF non aveva mostrato acquiescenza, proponendo immediato ricorso tramite l'avvocatura dello Stato[7][8]. Il ricorso si è concluso nuovamente a favore di Angioletta Coradini.

Note

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