Alfonso De Franciscis (Napoli, 7 novembre 1915Napoli, 18 febbraio 1989) è stato un archeologo italiano.

Una delle due statue del gruppo scultoreo dei Dioscuri da Locri, ricomposto da Alfonso de Franciscis presso il Museo archeologico reggino

Biografia

[modifica | modifica wikitesto]

Studi e prime esperienze

[modifica | modifica wikitesto]

Fu allievo nell'ateneo federiciano di Pirro Marconi, con cui si laureò discutendo una tesi sulla ritrattistica romana nelle collezioni del Museo archeologico nazionale di Napoli, un lavoro che fu oggetto di pubblicazione due anni dopo. Nelle aule universitarie fece conoscenza con il coetaneo Mario Napoli, la cui colleganza universitaria si trasformò in amicizia e, infine, in vincolo di affinità, quando Mario Napoli sposò sua sorella Rosa de Franciscis.

Le prime esperienze di scavo, sotto gli auspici del prof. Marconi, le compì in Albania, nel 1938. Nell'area archeologica di Butrinto, oltre alla direzione degli scavi, ebbe anche il compito di allestire ex novo il locale museo archeologico.

Negli anni 1939-1940 fu ad Atene, presso la Scuola archeologica italiana, dove ebbe modo di conoscere Alessandro Della Seta, che dirigeva allora l'istituzione, prima della sua epurazione dopo la promulgazione delle Leggi razziali fasciste.

Dal 1950 assunse l'insegnamento di Archeologia nell'Università di Salerno mentre, già dall'anno prima, sotto la sovrintendenza di Amedeo Maiuri, svolgeva la funzione di Ispettore della soprintendenza di Napoli.

Soprintendenza della Calabria

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1954 lasciò entrambi gli incarichi, chiamato al vertice della Soprintendenza di Reggio Calabria. L'anno successivo abbinerà la funzione di soprintendente con altri incarichi universitari, chiamato all'Università di Messina per gli insegnamenti di Archeologia e Storia dell'arte antica.

Gli anni dal 1954 al 1960, trascorsi tra Messina e Reggio, lo videro artefice della riorganizzazione delle esposizioni del Museo archeologico di Reggio Calabria e autore di importanti iniziative di scavo: a Crotone, a Reghion e, tra quelle più fruttuose, le campagne archeologiche a Locri Epizefiri, con gli scavi al tempio ionico in contrada Marasà, la messa in luce di una delle due statue del gruppo marmoreo dei Dioscuri e l'importante rinvenimento delle tavolette in bronzo facenti parte dell'archivio del Tempio di Zeus.

Soprintendenza di Napoli

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1961 interruppe l'esperienza in Calabria per succedere al Maiuri alla Soprintendenza di Napoli, un incarico che ricoprirà fino al 1976. Come già in precedenza, affiancò alla carica di soprintendente l'attività universitaria presso la facoltà di Lettere, dove ebbe per colleghi Attilio Stazio, Alfonso Mele, Fausto Zevi, Marcello Gigante, Laura Breglia: si occupò, nel tempo, di vari insegnamenti nell'area disciplinare delle antichità classiche, come Etruscologia, Antichità italiche, Storia dell'arte greco-romana e, infine, Archeologia, insegnamento che ricoprì, come professore di ruolo ordinario, fino al 1987. Nei mesi successivi, che lo separarono dall'insorgere della malattia e dalla conseguente morte, continuò ancora l'insegnamento nella Scuola di perfezionamento in archeologia dell'ateneo federiciano.

Il suo nome è legato in Campania agli scavi condotti a Capua, Sant'Angelo in Formis, Capri, alle esplorazioni della Villa di Poppea a Oplonti, della Villa di Giulio Polibio a Pompei e, in area flegrea, ai rinvenimenti di archeologia subacquea a Baia e alle ricerche svolte sul sacello degli Augustali di Miseno.

Nel 1979 fu l'organizzatore del convegno internazionale La regione sotterrata dal Vesuvio. Studi e prospettive, tenuto a Napoli tra l'11 e il 15 novembre.

Pubblicazioni

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN88046821 · ISNI (EN0000 0001 1773 6522 · SBN CFIV084965 · BAV 495/103460 · LCCN (ENn79021802 · GND (DE1050793838 · BNE (ESXX1229520 (data) · BNF (FRcb12171283c (data) · J9U (ENHE987007260352405171 · CONOR.SI (SL103527011